Gennaro Gattuso, tecnico del Milan, ha risposto alle domande in conferenza stampa in vista del match contro il Tottenham. Ecco le sue parole.
Come procede la preparazione?
“Stiamo lavorando molto bene. Le gambe saranno po’ appesantite e domani si vedrà ma voglio ringraziare tutte le strutture che abbiamo qui e chi ce le ha messe a disposizione. Mi aspetto una partita molto tosta per domani, anche se mancheranno molti dei ragazzi che han fatto i mondiali. Sarà una gara molto aperta, loro grande realtà del calcio inglese”
Cosa chiederà ai suoi ragazzi di diverso rispetto allo United?
“Sicuramente dei cambi che domani vedremo e poi dare continuità al nostro lavoro, far rivedere quello che abbiamo fatto con lo United e crescere di qualità. Per noi deve essere un orgoglio affrontare queste squadre e queste tipologie di gare, è un percorso che ci serve”.
A che punto è la preparazione?
“Io sono molto contento e soddisfatto. Dopo questa partita avremo ancora due blocchi di lavoro, cercando velocità e intensità. Sono molto contento di come abbiamo lavorato. Sempre tanto sul campo, con un gruppo che ha sofferto ed è sempre rimasto sul pezzo. L’atmosfera che c’è è ottima, si fa fatica ma non ho mai visto nervosismo che invece è classico quando si è stanchi. I ragazzi invece hanno sopportato tutto con grande serietà”.
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“Attenzione però, perché in questi tornei poi vedi gente del 98, 99, 00 ai quali viene data una grande possibilità di giocare ad alti livelli. Quindi non è tutto negativo. Anzi, mi dispiace non aver fatto ancora giocare i nostri ragazzini come Tsadjout, Brescianini, Capanni e tutti gli altri. Vedere Barcellona-Tottenham è un belvedere, chi ha visto la nostra gara a Los Angeles si è divertito, quindi non tutto di questa competizione è buttare…”
È un vantaggio essere lontani dall’Italia dove impazza il mercato?
“Mi piacerebbe risponderti di sì ma direi una cavolata, sarei ipocrita. I ragazzi sono sempre al telefonino, vanno sul web, leggono tutto e parlano con i procuratori. Anche ai miei tempi era così. Siamo così ma il mercato finché non si chiude se ne parlerà sempre e porta un po’ di malumore. Chi fa l’attaccante sente che arriva un altro attaccante, chi fa il centrocampista sente che può arrivare un altro centrocampista e anche da parte mia leggo tutti i giorni che rischio il posto, la tranquillità deve dartela la voglia di lavorare e la professionalità”.