Di seguito sono riportate le pagelle rossonere della partita tra Sampdoria e Milan, vinta dai doriani per 2-0 grazie alle reti di Duvan Zapata e Alvarez.

G. Donnarumma 6: Duvan Zapata e Alvarez lo impallinano senza appello. Gioca tanti palloni con i piedi e poco altro.

C. Zapata 4: perde il duello con il cugino Duvan, in tutto e per tutto. Quando va in bombola, poi, ecco che commette l’errore che spacca la partita, spianando la strada al colombiano della Samp che fa secco Donnarumma. Un disastro.

Bonucci 5: inizia così così, poi tiene la linea e cerca di dare ampiezza al gioco provando ad innescare i laterali. Alvarez lo supera in occasione del 2-0, ma il fiato ormai era corto.

Romagnoli 6: dei tre dietro è quello che non commette praticamente errori. Rende la vita difficile a Quagliarella.

Abate 5: spesso in offside, perché non riesce a leggere i movimenti della difesa della Samp. Quando lo elude, non mette mai dentro un pallone giocabile e non salta praticamente mai Strinic. (dall’82 Borini sv).

Kessie 4,5: alla seconda partita tosta, esattamente come all’Olimpico, si scioglie davanti al pressing costante e martellante della squadra di Giampaolo. Nell’unica occasione in cui si inserisce bene, si fa togliere tempo e pallone da Torreira, uno che Frank dovrebbe dominare a livello fisico. Non imbrocca un passaggio.

Biglia 5: dalla lectio della Spal alla moviola di Marassi. Se non gira lui, la squadra va in crisi. Torreira e Barreto gli tolgono ossigeno vitale e lui ne risente, con tanti passaggi sbagliati e aperture mai incisive.

Bonaventura 6: canta e porta la croce la in mezzo al campo. I suoi strappi sono gli unici barlumi di luce, insieme all’insistenza di Ricardo Rodriguez sulla sua fascia, in mezzo ad un buio totale della squadra. (dal 78’ Cutrone sv).

Rodriguez 6: insieme a Jack prova a fare qualcosa di propositivo in fase offensiva. I suoi cross, anche se spesso rimpallati, danno sempre la sensazione di poter esser pericolosi. Uno degli ultimi a mollare.

Suso 4,5: riproposto da seconda punta, toppa clamorosamente la chance che gli viene data da Montella. Nel primo tempo non salta mai l’uomo e, in generale, non crea mai nulla di pericoloso. (dal 78’ Calhanoglu sv).

Kalinic 6: praticamente lasciato solo dai compagni di squadra, che gli giocano a 20 metri di distanza. Suso, che dovrebbe essere la sua spalla, non lo innesca mai. Su un cross di Rodriguez, spara alto una delle rare occasioni create dal Milan.