Alessio Romagnoli e Mateo Musacchio, insieme a Filippo Galli, sono intervenuti direttamente da Milanello per una Q&A. Di seguito le loro dichiarazioni.

Sulla partita più difficile nel mese di ottobre:

“Difficile dirlo, sono tutte difficili, anche se in modo diverso. La Roma ha già vinto con noi purtroppo, l’Inter è un derby e la Juve è la squadra che comanda la Serie A da 7 anni. Abbiamo dimostrato di saper battere la Juventus l’anno scorso e di giocarcela bene con l’Inter, quindi vediamo”.

Su pregi e difetti dell’Inter:

“L’Inter è una squadra quadrata. Magari non ha espresso un calcio bellissimo, ma ha vinto, che è quello che conta. Sanno muoversi bene, hanno un buona gestione di palla. Icardi penso che sia uno degli attaccanti più forti del nostro campionato e non solo, Perisic che ha lo spunto in fascia, Joao Mario che si muove bene tra le linee”.

Sui problemi fisici nel 2017:

“Ho avuto delle difficoltà nella fase finale del campionato scorso. Mi son fatto proprio al gol nel derby. Ho ritenuto opportuno non operarmi, parlando con tanti specialisti. Ci ho messo un po’ a recuperare però ora mi sento pronto e sto bene”.

Sul giocatore del Milan con il quale ha legato di più fuori dal campo:

“Josè Mauri, Bertolacci al Milan. Tanti italiani, l’unico straniero è Mauri. Anche con Paletta, che è un bravissimo ragazzo. E’ uno di quelli che si allena meglio di tutti. Come persona voto 10”.

Sull’avversario più forte incontrato:

“Totti, è il più forte che ho mai visto giocandoci contro. Devi essere bravo a limitarlo”.

Se è amico di Nesta:

“No, ho avuto la fortuna di conoscerlo qui a Milanello. È stato bello”

Su Bonucci:

“L’ho conosciuto già in Nazionale l’anno scorso. Il suo valore è assoluto e tutti lo sanno. Mi ha insegnato molto con gli altri nazionali come giocare a tre. Mi dice di andare avanti, perchè lui si stacca e va in copertura. E’ un grandissimo campione e si può solo imparare da lui”.

Su come si prepara per essere concentrati in vista del derby:

“Ascolto musica, mi rilasso. La preparo come fosse una partita come tutte le altre, anche se non lo è. Genere musicale? Prima delle partite non ho un genere preciso, cambio spesso. Alcune italiane ed altre straniere”.

Se è al 100% dal punto di vista della condizione fisica:

“Penso di sì, ho lavorato due settimane non andando in Nazionale”.

Su Suso:

“E’ fenomenale veramente, in allenamento ci dà tantissimo filo da torcere. Meglio averlo dalla nostra che contro”.

Sulla difficoltà nel marcare Andrè Silva in allenamento:

“Difficile marcare lui, così come Kalinic e Cutrone. Chi è più difficile da marcare? Kalinic e Cutrone non mollano mai. Ad Andrè Silva piace avere la palla tra i piedi e quando la ha ti mette in difficoltà”.

Sulla difesa a tre o a quattro:

“Anche l’anno scorso quando difendevamo a quattro, in fase di possesso eravamo spesso a tre. Quest’anno siamo fissi a tre in fase di possesso e in quattro o cinque in fase di non possesso”.

Se c’è un’ottima intesa con Musacchio e Bonucci:

“Sì”.

Su cosa significa giocare da Milan:

“Vincere e convincere”.

Sul minuto del prossimo gol nel derby:

“Zapata aveva segnato al 97′. Non è importante chi segna o il minuto, ma vincere”.

Sul ricordo migliore da quando è al Milan:

“La Supercoppa vinta a Doha e il gol nel derby”.

Se ci si allena tanto sulla fase difensiva:

“Sì, ci si allena più in Italia che in Spagna. Vanno curati i minimi dettagli”.

Se ha mai visitato il Duomo di Milano:

“Non ci sono mai andato, c’è troppa fila (ride, ndr)”.

Se è scaramantico:

“Beh insomma, è meglio non dirlo. Prima si gioca e poi si parla. E’ una partita che si parla da sola. E’ un derby importantissimo per noi e siamo consapevoli di questo”.

Sul gol nel prossimo derby:

“Speriamo di ripetere quello che ho fatto l’anno scorso”.