Di seguito sono riportate le pagelle rossonere di Rijeka–Milan, match valido per l’ultima giornata del girone D di Europa League.
Storari 5,5: la punizione di Pujic è bella e maligna e lo frega baciando il palo interno. Sulla zampata di Gavranovic del 2-0 viene preso in colpevole controtempo.
Zapata 5: se anche lui va in difficoltà sullo scatto, vuol dire che il problema a Milanello è molto grave. Sbaglia la scalata in occasione del 2-0, non leggendo l’uscita di Calabria in pressione sul portatore di palla.
Paletta 5,5: non giocava in prima squadra dal 28 maggio e nonostante abbia voluto evitare la formazione della ruggine andando a giocare in Primavera, commette l’errore che condanna il Milan guardando in 4K Gavranovic che gli taglia davanti e segna il gol del 2-0.
Romagnoli 6: dei tre del pacchetto arretrato è quello che gioca meglio per l’intero arco della partita. Non soffre quasi mai Acosty.
Calabria 6,5: insieme a Locatelli è quello che fa meglio di tutti nell’intero arco della partita. Parte e rilento nel primo tempo, cresce in maniera esponenziale nella ripresa mettendo dentro cross e lottando su ogni pallone.
Zanellato 4,5: poteva e doveva essere una grande chance, è apparso un pesce totalmente fuor d’acqua tanto è vero che ha toccato pochissimi palloni. (dal 29’ st Abate 6: entra per dare copertura a Calabria).
Biglia 4: causa il fallo da cui nasce la punizione-gol di Puljic. Geometrie pari a zero, ritmo da bradipo e un solo sussulto, su punizione nel finale. Ma è con le gomme a terra e deve darsi una svegliata.
Locatelli 6,5: ha una continuità di prestazione importante dentro tutti i 90 minuti. Da mezz’ala è svincolato dai compiti di regia, ha più lucidità nelle scelte e alza bene il pressing. È quello che ha maggior freschezza mentale e tecnica in mezzo al campo.
Antonelli 6: finché la gamba regge, propone qualcosa di interessante. Nel primo tempo soprattutto, trova un paio di soluzioni che potevano essere sfruttate meglio. (dal 39’ st Forte sv).
André Silva 4,5: brutto di notte e bello di giorno. Una notte da prendere e cestinare subito, perché a Rijeka è entrato senza voglia, senza cattiveria, senza verve. Gattuso gli assegna il ruolo di prima punta, mandando Cutrone a girare a largo dall’area di rigore per favorirlo, lui non ne becca mezza.
Cutrone 6: il portoghese non lo aiuta, lui prova a mettersi in proprio. Si allarga a cercare spazi e gli arrivano gli unici due palloni calciabili verso la porta croata, che non concretizza. Ma tra lui e Silva, c’è un abisso.
fonte: milannews.it