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Pistocchi: “Il Milan non ha l’idea di gioco. Montella potrebbe copiare Allegri”

Maurizio Pistocchi, noto giornalista, è stato intervistato in esclusiva ai microfoni di Milannews. Di seguito sono riportate le parole rilasciate sul Milan.

Partiamo da Montella. Secondo lei in caso di sconfitta nel derby rischia davvero l’esonero?

“La posizione di Montella è molto delicata in quanto i risultati non sono per ora all’altezza delle aspettative. Però ricordo sempre che il Milan di Sacchi diventò il grande Milan di Sacchi a fine ottobre dopo circa 80 giorni di lavoro con la squadra. La settimana prima aveva perso contro l’Espanyol a Lecce ed era stato eliminato dalla Coppa Uefa e per questo mezza Italia chiedeva l’esonero di Arrigo. Tre giorni dopo, però, i rossoneri vinsero 1-0 a Verona grazie ad un gol di Virdis e da lì ci fu la svolta decisiva. Io credo che molto dipenderà dalla forza della società nel difendere Montella e nel gestire questa situazione che neanche i dirigenti si aspettavano perché tre sconfitte in sette partite sono veramente tante”.

Qual è il problema principale del Milan?

“Io vedo un Milan che non ha ancora un’idea di gioco forte, che ha ancora delle difficoltà in entrambi le fasi. In quella offensiva, si affida spesso ai lanci lunghi di Bonucci per saltare il centrocampo, mentre, avendo diversi giocatori tecnici in squadra, dovrebbe effettuare una fitta rete di passaggi rasoterra come fanno per esempio Barcellona e Napoli. Negli ultimi 20 metri ci sono poi poche idee e pochi movimenti. Mi sembra che il Milan sia una squadra ancora indietro sul piano dei concetti di gioco. E’ vero che è ancora presto, hanno cambiato tanti giocatori e quindi un po’ di tempo e fiducia vanno dati a Montella, anche se ricordo quando il Milan di Sacchi perse alla seconda di campionato contro la Fiorentina fece comunque una parte di gara straordinaria. Questo per dire che non si vede ancora l’idea di gioco ed è questa cosa che deve preoccupare maggiormente: nel Napoli, per esempio, dopo tre partite dall’arrivo di Sarri l’hai vista, così come è successo con Sacchi al Milan”.

La convince il 3-5-2 scelto da Montella?

“Ad inizio campionato, dopo la sconfitta contro la Lazio, avevo detto che il Milan avrebbe dovuto giocare con 3-4-1-2. Però dico anche che si può fare anche un 3-5-2 interpretato in maniera diversa rispetto a quello che sta facendo adesso Montella. Io dico questo: Vincenzo potrebbe copiare Allegri che lo scorso anno utilizzava il 3-5-2 con Cuadrado quinto di centrocampo a destra. Quel 3-5-2, in fase difensiva, si trasformava in un 4-4-2, con Barzagli che faceva il terzino destro, Alex Sandro che si abbassava a sinistra e Cuadrado che diventava così l’ala destra del centrocampo a quattro. Questa è una cosa che il Milan potrebbe fare con Suso nella posizione di Abate. Lo spagnolo è un esterno, si trova bene sulla fascia destra e da seconda punta non funziona. Abate, invece, ha poca qualità per ricoprire quel ruolo e se vuoi fare un calcio propositivo in quelle posizioni servono giocatori non solo di movimento e di corsa, ma anche di qualità. A me questo sistema di gioco con Suso esterno mi convince molto perché in fase difensiva, passando al 4-4-2, ti consente anche di difenderti con più uomini. In questo caso, Ricardo Rodriguez si abbassa a sinistra e Calhanoglu si allarga come esterno di centrocampo. L’alternativa è giocare con il 3-4-1-2, mettendo uno tra Calhanoglu e Bonaventura nel ruolo di trequartista. Entrambi sanno giocare dietro due punte e inoltre potrebbero costringere il regista avversario a marcarli. Queste sono secondo me le due idee, poi, dopo aver scelto il sistema di gioco, ovviamente bisogna lavorare sui meccanismi e sul possesso palla. C’è tanto lavoro da fare. Per Montella questa è una stagione cruciale. A parte la vittoria della Supercoppa italiana ai rigori, la seconda parte della scorsa stagione è stata un mezzo disastro, con i rossoneri che hanno avuto una media punti più bassa del Crotone. Si diceva che il Milan non aveva una squadra forte, mentre oggi tutti dicono che la rosa milanista è molto competitiva e quindi il Milan si deve esprimere diversamente”.

Qualcuno dice che il mercato estivo del Milan è stato confusionario e sono stati presi troppi giocatori. Lei che idea si è fatto?

“Il Milan ha fatto un acquisto che in un certo senso ha condizionato la disposizione in campo, cioè quello di Leonardo Bonucci, il quale è un buonissimo difensore che sa dare il meglio di sé in una difesa a tre. Lui è molto bravo ad iniziare dal basso l’azione, tanto che era un perno fondamentale della Juventus di Conte. Serve grande chiarezza per gestire un giocatore come lui: Bonucci sa giocare anche a quattro, lo ha fatto anche l’anno scorso alla Juventus, quindi si tratta solo di decidere e di avere le idee chiare. Come voglio giocare? Qual è la mia idea? Scelgo la difesa a tre o a quattro? Questo secondo me è il nodo delle incertezze in casa rossonera. Dopo la sconfitta contro Lazio, la sensazione era che la difesa a tre fosse quella che potesse dare maggiori garanzie, ora però sono arrivare due sconfitte di fila. Il momento è critico e quindi non si possono sbagliare le scelte”.

Si aspettava che Bonucci trovasse così tante difficoltà?

“I miei dubbi su Bonucci riguardano la sua condizione fisica e atletica. Alla Juventus, io vedevo un Bonucci straripante che faceva interventi pazzeschi in area di rigore, come quello fatto in acrobazia contro il Napoli. Oggi, invece, non mi sembra un atleta con una grande condizione fisica, cade al minimo contatto, ha difficoltà anche sul lungo. Quindi vorrei capire se ha problemi fisici o se sta bene, è questo che mi lascia perplesso. Uno come Bonucci, definito da molti fino a poche settimane fa come uno dei migliori difensori al mondo, non può essere messo ora in discussione. Ovviamente ha dei limiti, soprattutto in una difesa a quattro, ma è senza dubbio un buonissimo giocatore”.

Alla ripresa è in programma il derby contro l’Inter. Può essere la gara della svolta per il Milan?

“Il derby è la partita decisiva della stagione, il Milan non può permettersi di perdere altri punti dall’Inter, la quale, se dovesse vincere, staccherebbe in maniera decisiva i rossoneri in classifica. Rimontare così tanti punti poi non sarebbe affatto semplice. Il Milan deve fare risultato altrimenti si potrebbero aprire scenari che al momento non sono identificabili”.