Al termine di Milan-Napoli, quarto di finale di Coppa Italia vinta dai rossoneri per 2 a 0 (LEGGI QUI), i milanisti possono tirare un sospiro di sollievo. Era difficile rispettare le aspettative, quasi quanto sostituire al meglio un pluricampione come Higuain, tuttavia Piatek ha regalato a San Siro le sue due prime perle nell’esordio da titolare nella 11 di Gattuso. Impatto quindi devastante del polacco, che ha trascinato la sua nuova squadra alle semifinali di Coppa Italia (incontrerà la vincente tra Fiorentina e Roma), e ha regalato all’ambiente rossonero tanta speranza nel ritrovare dopo anni un grande attaccante.
Diplomazia per Piatek: ma la Champions va conquistata
Tutto, però, troppo prematuro: abbiamo già ammirato a Genoa le qualità di Piatek, e ce le ha rimostrate ieri nella Scala del calcio, ma tutto va pesato, e le considerazioni finali su questo astro nascente vanno date quantomeno a fine stagione. 27 minuti di fuoco hanno acceso Milano, Piatek ha saputo trasformare le tensioni dell’esordio in rabbia e concentrazione, come ci dimostrano le spaventose statistiche della gara di ieri: il polacco ha trasformato in rete le sue due prime occasioni con il Milan. Piatek ha rotto il ghiaccio, dettaglio da non sottovalutare per una punta, ed è pronto a sbaragliare anni bui di accentratori di gioco non inseriti bene nel Milan, e riportare finalmente la sua squadra nella tanto sognata Champions League.