L’ORA DEI SINGOLI
La squadra rossonera un suo modo di tenere il campo lo ha esibito anche a Napoli. Palleggiando con una certa precisione, quando ne ha avuto l’occasione, nella prima mezz’ora di gara. Occupando la metà campo avversaria nei venti minuti della parte centrale della ripresa. Ora che spartito e fisionomia hanno avuto un loro consolidamento, tocca anche ai singoli. Inserirsi, fare propria la situazione e risolvere. Con le giocate. Perchè i gol non possono arrivare solo dal gioco, le inerzie e le situazioni le fanno anche e soprattutto le soluzioni trovate e realizzate dai giocatori di maggiore qualità.
LA DIFESA TIENE
Il Milan ha perso anche a Napoli e può apparire tutto negativo. In realtà i due gol il Milan li ha subiti in contropiede, sul filo del fuorigioco, con il Var chiamato in causa in entrambi i casi. Nel resto della gara, a difesa schierata e non nei minuti successivi alle reti che un certo sbandamento l’hanno procurato, i tre difensori rossoneri hanno dimostrato tenuta, coesione e senso del reparto. Non a caso le pagelle dei giornali non sono state severe con Musacchio, Bonucci e Romagnoli. È un fatto importante che può e deve dare più sicurezza al resto della squadra.
SENZA SUSO
Il Milan ha giocato larga parte della gara del San Paolo senza Suso. La nota positiva è che la squadra non ha accusato da un punto di vista mentale il colpo dell’assenza dello spagnolo e ha continuato a giocare. La nota meno lieta è che la produzione offensiva del Milan è stata senza graffi. Per Suso si è trattato di una forte contusione al gluteo sinistro, molto dolorosa peraltro visto che, dopo il duro intervento di Mario Rui, lo spagnolo è riuscito a rimanere in campo per pochi minuti.
LE SCONFITTE CONTRO LE PRIME
Una sconfitta di misura, con vittoria meritata dal Napoli ma anche legata agli episodi, come quella del San Paolo contro la prima in classifica, non è necessariamente un caso drammatico. Ma se la si accosta alle partite già perse contro le romane e a Genova, contro Inter e Juventus, diventa un filotto negativo. Su cui i giocatori devono iniziare ad arrabbiarsi, sportivamente parlando, per trovare la giusta cattiveria sotto porta nelle prossime partite. Che di qui al 6 gennaio non mancheranno di certo.
ADESSO SAN SIRO
Nelle partite casalinghe di campionato a San Siro, il Milan non segna e non vince dal 20 settembre, da due mesi, dal 2-0 sulla Spal. Contro Roma, Genoa e Juventus sono arrivati un punto e zero gol. Al netto della forza degli avversari e della gara in dieci disputata con i liguri, la classifica non esaltante ha una sua spiegazione: San Siro. È qui che il Milan deve aggiungere, a partire dal Torino, a gioco ed equilibri, la forza, l’energia e la personalità necessarie per fare i punti in casa che sono indispensabili per l’autostima del gruppo ma anche e soprattutto per la graduatoria.
fonte: acmilan.com