LA TENSIONE E LA MASCHERA
Ci sono stati due momenti che hanno affratellato ulteriormente alla Nazionale i tifosi del Milan, nella notte di San Siro. Il primo ha visto protagonista Paolo Maldini che all’arrivo allo stadio, ha dichiarato: “È una settimana che sono in tensione”. Sentimento umano e sportivo spettacolare per il capitano rossonero e azzurro che ha indossato la maglia della Nazionale A dal 1988 al 2002. Ma anche quando Leonardo Bonucci ha gettato oltre fondo campo la propria maschera protettiva. Un gesto di grande intensità e dedizione, un tentativo estremo di ribellione all’inerzia negativa. Momenti che anche nella pesantissima vicenda sportiva, bisogna tenersi molto stretti.
LEO E GIGIO
L’abbraccio con pianto fra il Gigi Nazionale e il suo “Leo”. È da qui che Bonucci deve ripartire. Dopo aver immolato il ginocchio nel primo tempo pur di dare il là ad una importante azione offensiva azzurra e dopo aver rinunciato a proteggersi dalla frattura al naso, nonostante la durissima eliminazione dai Mondiali, Bonucci ha rappresentato sul campo cosa significa “dare tutto”, anche più di quel che si ha. E poi “Gigione Donnarumma“, così ha parlato di lui Buffon a fine gara, con gli occhi lucidi a fine partita. Adesso tocca a te Gigio, sei solo all’inizio.
RICARDO E NIKOLA, AVANTI TUTTA
I quotidiani elvetici hanno dato un nome e un cognome alla qualificazione della loro Nazionale ai Mondiali: Ricardo Rodriguez. Un rigore molto pesante trasformato in gol all’andata a Belfast. Un salvataggio sulla linea al ritorno contro l’Irlanda del Nord. Dopo aver gestito il proprio leggero affaticamento muscolare, il nostro laterale ha fatto il pieno d’autostima. La stessa cosa è accaduta a Nikola Kalinic che, nel primo atto dei Playoff contro la Grecia, ha spaccato la partita procurando alla sua Nazionale il rigore dell’1-0 e segnando direttamente il gol del 2-0. E lui, cresciuto nell’Hajduk Spalato, è uscito dal campo applaudito da tutto il “Maksimir” di Zagabria. Particolari che da quelle parti contano molto.
KESSIE TIRA UNA RIGA
Delusione anche per Franck Kessie, eliminato con la sua Costa d’Avorio dalla rassegna iridata di Russia 2018. Un duro colpo per gli Elefanti, ma il nostro centrocampista deve alzare la testa, fare ordine nel proprio cuore e nella propria sfera emotiva. Il centrocampista rossonero è il classico giocatore, per profilo psicologico e potenza muscolare, che ha bisogno proprio del campo per rifarsi con grandi motivazioni dopo grandi delusioni.
NOI C’ERAVAMO GIÀ
Dopo che negli Europei del 2016 erano presenti solo due giocatori rossoneri, Kucka e De Sciglio, promette di esserci molto più Milan ai prossimi Mondiali. Merito di Cristian Zapata, Lucas Biglia, André Silva e Suso che si erano già qualificati con le loro Nazionali prima dei Playoff, ma anche di Nikola Kalinic e Ricardo Rodriguez che vanno a raggiungerli. La speranza a questo punto è che Mateo Musacchio possa a sua volta rientrare, grazie alle prestazioni nel Milan, nel giro della Seleccion argentina.
fonte: acmilan.com