Conosciamo meglio Alessandro Lupi: il tecnico del Milan Primavera è subentrato a Gennaro Gattuso il 27 novembre dopo che la società aveva deciso di sollevare dall’incarico Vincenzo Montella e di dare la panchina a Ringhio. Lupi si è raccontato al mensile Forza Milan, parlando del cammino con gli Allievi Nazionali fino alla finale di Coppa Italia Primavera: “Partiamo dalle differenze. Con gli Allievi Nazionali la finale è arrivata dopo un percorso cominciato insieme dall’estate precedente con il ritiro, proseguito con un andamento in campionato prima buono e poi altalenante, chiuso da un finale splendido. La squadra aveva interiorizzato tutti gli insegnamenti miei e dello staff, la vittoria quindi è stato lo sbocco naturale di una grande stagione. Quest’anno è diverso perché sono subentrato nel corso della stagione per i motivi che tutti conoscete, dopo l’ottimo lavoro di Gattuso. Ho mantenuto i principi sui quali Rino ha lavorato, cercando poi di inserire qualche aspetto didattico che ci è caro. Passando alle analogie, c’è l’orgoglio di avere portato una squadra del Milan in finale. Sono otto anni che lavoro in questo grande club, lo ringrazio per la fiducia che mi ha sempre manifestato. Disputare due finali in otto mesi per me è una soddisfazione grandissima. Sia con gli Allievi sia con la Primavera, vedo sui volti e negli occhi dei ragazzi la gioia per avere raggiunto un traguardo importante”.
Quali sono i pregi del suo gruppo e dove deve ancora migliorare la squadra?
“Questo è un gruppo che ha fame. Sono giocatori che hanno molta voglia di lavorare, di applicarsi, di apprendere, di crescere quotidianamente. Insomma, possiedono una grande cultura del lavoro. Essendo un gruppo molto giovane, a volte soffre la fisicità degli avversari più maturi e ricchi di esperienza e deve migliorare sul piano del palleggio, della gestione della palla, cercando di soffrire meno la gamba degli avversari”.
In cosa è cambiato il Milan di Alessandro Lupi rispetto a quello di Rino Gattuso, il quale continua a seguire con simpatia e interesse i progressi della squadra?
“Gattuso e io siamo simili sotto tanti aspetti, a partire dal modo di approcciare le partite e gli allenamenti. Io ho aggiunto un lavoro didattico che avrebbe cercato di proporre anche lui in questa fase della stagione, offrendo alternative al progetto di lavoro iniziale. Rino è stato formidabile, all’inizio del suo cammino, a trasmettere la giusta mentalità ai ragazzi per prepararsi a un nuovo campionato Primavera, totalmente diverso rispetto ai precedenti. Siamo all’anno zero, il livello è altissimo e da questa stagione ci sono le retrocessioni. Non a caso qualche allenatore è stato esonerato. L’aspetto un po’ più ludico deve lasciare spazio a una mentalità già da professionista”.
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