A Tutto Milan

Milan, la storia della settimana: King George e Kaiser Franz

GEORGE WEAH

Essere un tifoso milanista del Sud non è facile. Mancano spesso le emozioni che si possono vivere solo allo stadio. Torno alla stagione 95/96. Ho 14 anni e sono in vacanza con i miei genitori e mia sorella ad Abano Terme. Colpo di fortuna: il Milan deve giocare la prima giornata di campionato in trasferta a Padova, pochi km da me. Non ci credo!
Supplico mio padre, milanista anche lui, di portarci allo stadio. La sua titubanza nasce dal fatto di portarmi a vedere una partita in trasferta. Dopo mille raccomandazioni e dopo avermi fatto fare mille promesse, compra finalmente 4 biglietti in tribuna. Un paio d’ore prima della partita raggiungiamo lo stadio.
Parliamo il meno possibile per non tradire, con il nostro accento del sud, la fede calcistica che, indubbiamente, non può essere quella per il Padova.

LA PARTITA

La partita ha inizio ed io ho le lacrime agli occhi: i miei idoli a pochi metri da me! Li vedo dal vivo per la prima volta. Ecco il gol di Weah, il nuovo arrivato, che mi strabilia per potenza fisica e per la corsa che mette in campo. Ampie falcate, sembra una pantera all’attacco, la palla è la sua preda.
L’urlo mi si strozza in gola, memore delle raccomandazioni di mio padre per restare in incognito. La partita prosegue. Pareggio del Padova, non esulto, lasciando spazio ai primi sospetti dei miei vicini. La partita va avanti.
Poi, l’evento cui pochi hanno avuto il privilegio di poter assistere. Il gol della vittoria, che fissa il punteggio sul 2-1 finale, di Franco Baresi. Non mi trattengo più, mi alzo ed esulto. I vicini sorridono, già da un po’ avevano capito. La partita finisce e vado via felice avendo vissuto delle emozioni che ancora oggi sono vive nel mio cuore.

27.08.1995-27.08.2017, 22 anni dopo: Milan-Cagliari, sono a San Siro. Ora sono io papà e con me ci sono mia moglie e mio figlio di 5 anni. Ancora una volta la partita finisce 2-1 per il Milan, ma c’è una differenza: “Tifa liberamente, figlio mio, perché essere milanisti, anche se a distanza, è la cosa più bella del mondo!”.

di Luigi Izzinosa

fonte: acmilan.com