Con due giorni di ritardo, il Milan recapita un derby regalo da scartare in tutte le case dei tifosi rossoneri. Una stracittadina natalizia, vissuta sotto la pioggia, risolta dal terzo portiere ed una punta canterana: l’emblema del cuore milanista in uno dei più duri momenti di difficoltà. Ma lasciando ad altri i racconti sentimentali, ecco L’Analisi Tattica di MilanNews.it del quarto di finale di TIM Cup.
SCOSSA TURCA
Sarà stata l’emozione del derby, l’ammonizione ad inizio gara od un ruolo da coprire in una posizione non abituale. Può essere tutto questo o una semplice serata storta, ma Manuel Locatelli contro l’Inter non ha brillato. A differenza dei precedenti positivi contro i ‘cugini’, l’ex Primavera è sembrato bloccato in entrambe le fasi: impreciso in fase di gestione e copertura, innocuo in fase propositiva. A destra, Cancelo e Candreva ringraziano la sterilità offensiva del classe ’98, potendo attaccare senza doversi preoccupare della sua presenza. Gattuso capisce il giochino e cambia le carte in tavola: al 73’ dentro Calhanoglu per Locatelli, Bonaventura mezzala assaltatrice ed il turco esterno di manovra e di pensiero. Cambia la partita. La catena destra dell’Inter, fino a quel momento autore di 12 sgroppate, si blocca. Il portoghese Cancelo, terzino adattato, è costretto a rimanere agganciato all’ex Leverkusen per timore della sua balistica e Candreva (fino al 101’) è chiamato a compiti di supporto nei confronti del compagno difensore all’occorrenza. Qui Gattuso vince il derby, togliendo dal campo due armi di Spalletti, due rifornimenti per la fame-gol di Icardi. Ci penserà poi il cioccolatino di Suso ed il taglio di Cutrone ad impacchettare e confezionare il regalo derby.
ICARDI IN GABBIA
Dopo la tripletta in campionato, nessuno era più temuto del rosarino Mauro Emanuel Icardi Rivero in casa rossonera. Alla vigilia, Gattuso aveva glissato alle domande sulla marcatura per il 9 argentino, ci ha pensato il campo a dare una risposta. Eclissando il faro offensivo dell’Inter, la banda di Spalletti sarebbe stata costretta a sfondare con gli esterni o con i centrocampisti. E così è stato, infrangendosi sulla retroguardia del Diavolo. Il classe ’93 ex Sampdoria è stato cancellato dal campo, letteralmente, toccando 19 palloni in 128’ e tirando solo una volta con risultati innocui. Ma dove sta la chiave? La risposta è molto semplice. Nessuna marcatura a uomo, bensì una gabbia a 5 ed un Milan cortissimo in campo, con una lunghezza media di 27 metri. Facile per un undici così corto e stretto, schermare a turno i passaggi per il capocannoniere del campionato ed anticiparne i movimenti. A turno, uno tra Kessie, Biglia e Locatelli (poi Bonaventura), pensavano ad intercettare i rifornimenti, mentre Bonucci e Romagnoli si occupavano fisicamente di controllare Mauro Icardi. Nessuna marcatura a uomo, ma lavoro di squadra e di reparto. La mano di Gattuso nella vittoria del derby…
Non sono presenti commenti.
I commenti sono chiusi.