Dopo 1234 giorni si cominciano a (ri)provare strane sensazioni. Sensazioni che però tempo fa erano del tutto normali. Ebbene sì, dopo tanto torniamo a disputare una partita europea. Non sarà la Champions, non sarà l’accesso diretto all’Europa League. Si tratta dei preliminari, forse il massimo obiettivo raggiungibile in relazione alla squadra della scorsa stagione. Ciò che contava realmente era raggiungere il palcoscenico europeo e ci siamo riusciti, grazie a Montella che è riuscito a trasmettere ai ragazzi spirito di volontà, sacrificio e appartenenza, oltre che averli “addestrati” con le sue idee calcistiche.
Da questa squadra ci si aspetta molto: Fassone e Mirabelli hanno svolto fin qui un lavoro eccellente. Il mister ha tutti gli ingredienti necessari per far tornare il Milan dove merita di stare (e di restare); ora deve amalgamarli e infine servire il tutto ai tifosi.
Noi quest’anno di certo non pretendiamo la vittoria dell’Europa League e del campionato (anche se sognare costa nulla). Ciò che noi tifosi rossoneri realmente chiediamo ai giocatori è di onorare la maglia del Milan, consapevoli di giocare in una squadra che viene da anni bui. I risultati, in questo modo, arriveranno…prima o poi!
Inizi a capire che le cose stanno cambiando quando vedi giocatori di un certo calibro offrirsi al Milan; giocatori che sposano il nuovo progetto rossonero rifiutando squadre già affermate negli ultimi anni. Capisci che tutto sta cambiando quando 3 giorni prima di Craiova – Milan hai un blocco in gola; quando in piena estate, in un momento di relax, pensi al Milan e dici: “Ora tocca a noi!”. Capisci che molte cose stanno cambiando quando a poche ore dall’inizio del match non riesci a mangiare, sei distratto, e hai gli occhi lucidi.
Mentre c’è chi dice “ne abbiamo vinte 6 di fila” tu non puoi replicare perché sei in bilico: tutto ciò potrebbe rivelarsi drasticamente inutile, incappando in situazioni di disagio. E dunque non resta che chiudersi in se stessi, gioendo e soffrendo ma senza esternare alcuna emozione.
Ora tocca a noi. Tocca a noi tornare a far paura agli avversari; tocca a noi ricominciare a brillare nel cielo, perché non scordiamocelo: i nostri colori sono il rosso come il fuoco e il nero come la paura che incuteremo agli avversari.
E allora dirigenza, tifosi, squadra devono restare compatti anche nel caso in cui qualcosa non dovesse funzionare, consapevoli di trovarci al primo anno (dopo tanti) in cui inizia ad intravedersi uno spiraglio di luce in fondo al tunnel.
Non resta che passare la parola al campo perché c’è voglia di Europa, c’è voglia di vincere e l’unico obiettivo da conseguire sarà…VIETATO FALLIRE!
27/07/2017 Luca Sablone
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