Il ritorno al Milan di Ibrahimovic ha riportato una ventata di entusiasmo nell’ambiente rossonero, dopo una prima parte di stagione deludente, soprattutto sotto il profilo realizzativo. La società, dopo aver trovato l’accordo economico con il calciatore, sta cercando la quadra dal punto di vista fiscale. Marco Bellinazzo, firma de Il Sole 24 Ore, ha fatto chiarezza sulla strategia adottabile dai rossoneri. Come spiega Bellinazzo, il Milan potrebbe sfruttare l’estensione alla categoria degli sportivi professionisti della misura prevista dal Decreto Crescita per il “rientro dei cervelli”; ovvero i benefici riservati a chi rientra in Italia dopo due anni di residenza all’estero. L’abbattimento del carico fiscale sarebbe pari al 50%, ma devono essere rispettate altre due condizioni: la professione deve essere svolta prevalentemente in Italia e la residenza deve essere mantenuta sul territorio per due anni.
Ibrahimovic-Milan: la situazione
Il Milan e Ibra hanno sottoscritto un contratto di sei mesi, estendibile per un ulteriore anno al raggiungimento di determinati obiettivi. Il giocatore non resterebbe quindi comunque in Italia il tempo sufficiente all’applicazione dell’agevolazione. Come può comportarsi il Milan? Il club sta pensando di non usufruire dell’incentivo fiscale per i primi sei mesi, verificando la possibilità di rinnovo. Nel caso il rapporto prosegua per un ulteriore anno, il Milan proporrebbe a Ibrahimovic un secondo anno con un ruolo ancora da definire, probabilmente dirigenziale, usufruendo così dello sgravo fiscale su 24 mesi divisi tra il ruolo di calciatore e dirigente. In tal modo si risparmierebbero 12 milioni di euro su due anni e mezzo di contratto, rispetto a ventiquattro mesi da calciatore in regime fiscale ordinario.
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