Dimostrare di poter giocare in prima squadra, scavalcare altri attaccanti nelle gerarchie, convincere Gattuso a dargli spazio da titolare: obiettivi che Cutrone è già riuscito a portare a termine. Ma non è finita certamente qui. Patrick vuole correre più degli altri e – dopo esser diventato l’idolo della Milano rossonera – si è già posto altri 2 traguardi.

GLI OBIETTIVI DI CUTRONE

Il primo è di ragione tattica: il 4-4-2 con cui i rossoneri questa sera si presenteranno alla Dacia Arena è stato proposto dal tecnico calabrese non per accontentare le folle, ma per l’acquisizione di consapevolezza di quanto possano fare realmente bene Higuain e il numero 68 in coppia. Ma quanto durerà il “doppio nueve”? Impossibile prevederlo. Sicuramente il classe ’98 proverà a renderlo il più duraturo possibile. Difficile che il 4-3-3 venga escluso a priori: d’altronde è questo il sistema di gioco più caro a Rino, secondo cui riesce a conferire maggiori garanzie per quanto riguarda le coperture del campo. Ma se il secondo miglior marcatore stagionale del Milan (con 5 gol tra Campionato e Coppa) dovesse continuare a rendere così, si prospetta molto difficile il ritorno in auge di tale modulo. L’altra ombra con cui Patrick deve lottare è quella di Ibrahimovic. Tranquilli, nulla di personale. Sappiamo benissimo, però, che lo svedese “non è il classico campione a fine carriera che viene a svernare nello stadio in cui è stato il re” – riporta La Gazzetta dello Sport. Dunque lo spazio del giovane attaccante rossonero potrebbe essere messo in discussione, soprattutto in vista dell’obiettivo qualificazione Champions: Zlatan offre più garanzie in questo senso. Cutrone lo sa. Così come sa di essere lui il principale artefice dell’ambiente caldo che San Siro crea ad ogni suo movimento, tiro e gol.

LA MEDIA DI CUTRONE: MBAPPÈ E MESSI SULLO SFONDO

Il nativo di Como, grazie alle sue capacità di sfruttare il tempo a disposizione, occupa la terza posizione nei 5 top campionati Europei:  la media è di una rete ogni 65,4 minuti. Dietro ad Alcacer e Bellarabi, ma davanti a Mbappè e Messi. Giocatori che andavano di fretta fin da subito, proprio come piace a Patrick Cutrone.

LOTTA E MUSCOLI IN VISTA DELL’UDINESE

Gattuso ieri in conferenza (LEGGI QUI) è stato chiaro: “Oggi non è stata una grande vigilia perché c’erano giocatori stanchi. Spero di vedere un atteggiamento diverso domani, con più fame e cattiveria“. Bisogna stare infatti molto attenti all’Udinese, un “avversario forte fisicamente, con tanti uomini sul metro e novanta“. Perciò occorrerà “lottare tanto, andare sulle seconde palle“. Affermazione che fornisce un indizio di formazione: probabile mediana muscolare composta da KessieBakayoko. Non ci saranno Calhanoglu (“ha problemi a piede e caviglia, zoppica e necessita di 3-4 giorni di roposo“), Calabria (“fatica ancora nei cambi di direzione“) e Bonaventura (“in miglioramento“), oltre a Biglia Caldara indisponibili fino a fine anno. Spazio a Zapata, potrà tirare il fiato Musacchio. Lazio e Juve stanno arrivando: le energie vanno gestite nel migliore dei modi. Ne è consapevole mister Gattuso, che avverte: “Ci abbiamo messo tanto per raggiungere il quarto posto e ora va difeso, non è il momento dei sorrisi, bisogna battere il ferro“.