Al termine della prima parte di stagione 2017/18 tra Serie A, Europa League e Coppa Italia, la Redazione di MilanNews.it ha individuato in Lucas Biglia, Leonardo Bonucci e Nikola Kalinic i tre rossoneri meno convincenti, tra investimenti ed aspettative nutrite, nella prima parte d’annata.
LUCAS BIGLIA
Doveva cambiare il volto del Milan, orchestrandone in maniera ben diversa la manovra: se le premesse contro Cagliari, già solo da un breve ingresso in campo nel secondo tempo, e SPAL (migliore in campo) sembravano poter rispecchiare le attese, il resto della prima parte d’annata ha cancellato ogni possibile giudizio positivo. Irriconoscibile per stato atletico ed errori non da lui, tra semplici passaggi sbagliati ed errori di posizionamento (derby perso su tutti) non da regista titolare della Nazionale Argentina. L’attenuante-problemi fisici può sì giustificarne il basso rendimento, ma solo in parte: da uno come lui, per le buonissime trame orchestrate in 4 anni di Lazio, ci si aspetta molto, molto di più. “Speriamo sia inziata oggi la mia stagione al Milan” ha dichiarato post derby di Coppa Italia vinto: l’augurio, per l’intero mondo Milan, non può che essere lo stesso. Scarico.
LEONARDO BONUCCI
Ingaggio monstre, fascia da capitano al braccio e l’obbligo di dare un’enorme quantità di leadership e mentalità vincente ad un gruppo quasi totalmente nuovo: la dirigenza del Milan ha puntato pesantemente su Leonardo Bonucci per inaugurare il nuovo progetto rossonero, piazzando al centro della difesa rossonera un pilastro reduce da anni di successi con la maglia della Juventus. Eppure, sin dalle prime gare, il numero 19 rossonero ha evidenziato davvero qualche difficoltà di troppo per un calciatore della sua esperienza, incappando in errori troppo banali: sovraccaricatosi di responsabilità nei confronti dei nuovi compagni, come ammesso post squalifica dopo la gomitata a Rosi, Bonucci ha lievemente innalzato il rendimento delle proprie prestazioni con l’andare del tempo, salvo poi ricadere nella fatale distrazione valsa il gol di Simeone a Firenze. Al di là di ogni questione modulare, tra difesa a 3 o a 4, l’ex Juve è ben conscio di non aver ancora assolutamente mostrato il meglio di sé: che il 2018 porti al Milan il vero Capitano che ha da tanto tempo atteso? Delusione.
NIKOLA KALINIC
Per Montella rappresentava l’attaccante, per funzionalità, forse più adatto al tridente offensivo del Milan: nell’impossibilità di arrivare, economicamente parlando, ad attaccanti come Aubameyang, Morata o Belotti, Nikola Kalinic è stato scelto dalla dirigenza rossonera come attaccante titolare del nuovo Milan 2017/18, reduce da stagioni tutto sommato positive a Firenze e pronto a vivere la prima, vera occasione in una “big”. Partito bene, con la doppietta all’Udinese e il rigore procurato contro la SPAL, il croato è tuttavia progressivamente sparito: poco cattivo sottoporta, spesso eccessivamente tenero nei contrasti con i difensori avversari o nel tenere palla, l’ex viola è finito pesantemente nel mirino del pubblico di San Siro, che lo ha più volte ricoperto di fischi. Che non fosse l’attaccante top che il mondo rossonero si aspettava era cosa nota, ma fino a questo momento il Kalinic di Firenze non si è nemmeno mai visto: e a farne le spese, inevitabilmente, è stata l’intera fase offensiva del Milan. Bloccato.
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