Leonardo, nuovo direttore responsabile dell’area tecnica del Milan, ha risposto alle domande in conferenza stampa in occasione della sua presentazione. Di seguito sono riportate le sue dichiarazioni.
Sul ritorno
“È una cosa impressionante quello che rappresenta il Milan. Sono sommerso di cose. Questa è la forza del Milan che è impressionante, è un ritorno che cambia la mia vita in generale, è la voglia di riportare il Milan dove tutti desideriamo“.
Sul Settore Giovanile
“Ci vorrà un po’ di tempo, dovremo conoscere meglio questa realtà. Negli ultimi due anni sono stato lontano da questa realtà. Ora dobbiamo dare priorità alla prima squadra, il 17 agosto c’è la scadenza, anche il Settore Giovanile è un obiettivo importante, sicuramente lo sarà. Le valutazioni su persone e ruoli sono molto importanti“.
Sul legame e i sentimenti
“Penso che il calcio sia cambiato, il FFP non si può cancellare. Il calcio che genera più soldi è quello inglese. Poi ci sono i sentimenti, la storia, la tradizione. Penso che il Milan ha avuto giocatori e dirigenti più importanti di me, non sono quello che rappresenta di più. Non sono stato un pallone d’oro, la scelta legata a me è abbastanza professionale. In questa struttura piano piano bisogna investire tanto su questo legame. Servono figure che possano rappresentare questa storia in maniera importante“.
Su Locatelli
“È un ragazzo nato qua, è normale che fosse come un figlio. C’è un rapporto sentimentale e una parte più pratica. Bisogna vedere le intenzioni del giocatore, ma secondo me non ha concluso il suo percorso di crescita e se lo continuasse qua sarebbe meglio per tutti“.
Su Bonucci
“È molto normale che un giocatore possa avere un desiderio. Un giocatore non chiede solo di andare via, il progetto che arriva e gli obiettivi. Basandosi su questo, lui conosce gli equilibri. E’ arrivato l’anno scorso come simbolo del cambiamento. In grande sintonia si cercherà di vedere cosa succederà. Non è detto che vada“.
Sull’eventuale arrivo di un direttore sportivo
“Una mano ci vuole, ci sono tante cose da fare e i tempi sono pochi. La scelta delle persone è importante, bisogna fare le cose con calma. E questo serve anche per i giocatori. Il margine di errore può aumentare tanto. Cerchiamo di fare cose sensate“.
Sulla Juve
“Sono andato via io e la Juve ha vinto tutto (ride ndr). La Juve sta vivendo un momento massimo, si sta rinforzando ulteriormente con l’obiettivo Champions. Ci sono anche altre squadre che sono cresciute, come Inter e Napoli. Anche la Roma ha una sua stabilità. La Lazio ha fatto un ottimo campionato. Il campionato italiano è molto difficile, è molto competitivo. Noi dobbiamo fare meglio per tornare in questo gruppo di elité“.
Sui giocatori negli USA
“Avrei preferito averli qua, averli vicino, per poterci parlare. Ci parlerò al telefono, torneranno al 6. Le cose stanno andando avanti nonostante la distanza“.
Sugli attaccanti in uscita
“C’erano tante trattative in corso. Non è stato un problema riprendere. Per Kalinic ci sono altre opportunità, non solo l’Atletico. Si sta parlando, ma ancora non si è vicini all’accordo. Su André Silva è un discorso diverso, bisogna vedere cosa vuole lui e cosa possiamo dare noi, è giovane, bisogna studiare la cosa migliore per tutti“.
Su nuovi Thiago Silva e Kakà
“Per fare Thiago Silva, Kakà vanno seguiti per un anno, un anno e mezzo. Vedere cosa mangiano, cosa sognano. Non abbiamo tempo purtroppo. Se si riuscisse a fare una cosa precisa magari, ma ora è difficile mettere il progetto di un giovane che esplode visti i tempi che abbiamo“.
Su Maldini
“Paolo è un grande amico, rappresenta la storia del Milan. E’ un valore unico, enorme, se fosse con noi sarebbe una cosa molto bella. Vediamo“.
Sullo stile
“Penso che una società alla fine ha lo stile della proprietà, non ha lo stile dei suoi dirigenti. Questi vengono scelti ma non sarò mai io a dare lo stile a questo progetto. Non posso essere io lo stile in un progetto così ambizioni. Cerco di seguire le linee guida e metterle in pratica“.
Sul piano di Gattuso sul mercato
“Il piano di Gattuso combaciava col mio. Torniamo sempre alle possibilità. Siamo in un puzzle, il mercato scatena una cosa e un’altra. Dobbiamo farla partire, vediamo come si incastrerà“.
Su Donnarumma e Reina
“Le offerte possono arrivare solo a partire da oggi e non sono arrivate. E’ equilibrata questa coppia, abbiamo un portiere di grande proiezione come Donnarumma e un giocatore che ha fatto tutto nella sua carriera, ha 36 anni, porta equilibrio e bravura nello spogliatoio. E’ un equilibrio che può essere gestito tranquillamente, ne abbiamo già parlato con Gattuso. Non so se arriveranno offerte, ho già iniziato a parlare con gli agenti. Rispetto a loro due non c’è niente fino adesso“.
Sul momento
“Metto al primo posto il futuro, è un orgoglio essere stato scelto per riportare il Milan ai suoi livelli. Mi ha fatto pensare molto, passa un film nella testa, devo solo ringraziare, è un grande privilegio avere un’opportunità così“.
Sugli stipendi
“Gli ingaggi di oggi sono molto pesanti, vanno ad incidere sui trasferimento. Questo diventa un grosso problema, hai un grande peso sul bilancio. Questi parametri rendono più difficile l’inserimento di grandi nomi“.
Su Gattuso
“Il mio punto di vista è condiviso dalla società, Gattuso è stato il primo ad essere confermato, questo non si è mai discusso. E’ normale che se allenatori importanti sono liberi succedono queste cose, ma nessuno ha parlato con Conte. Gattuso è cresciuto come allenatore, è un uomo di Milan e così partiremo“.
Sul Milan
“Devo conoscere, il progetto è dare una linea societaria. E’ la testa che guida il lavoro di qualsiasi lavoro della società. Ogni società deve creare la sua identità di gestione e questo va a catena. Dobbiamo trovare un equilibrio di gestione, sappiamo quello che vogliamo. Difficile cambiare l’identità di una squadra e non c’è tanto da cambiare. Ci sono giocatori che giocheranno per il secondo anno al Milan, poi vedremo di inserire chi può far migliorare questa squadra“.
Su Higuain e Morata
“Ogni situazione ha una formula diversa. Siamo legati al FFP, non penso sarà possibile fare il grande colpo. Ingaggi e cartellini sono quasi il doppio di qualche anno fa e questo non ci aiuta“.
Sulla squadra
“Negli ultimi anni ci sono stati due passaggi di proprietà, è normale che ci siano situazioni che cambiano. E’ normale che la squadra subisca questi cambiamenti, ma è una squadra che ha fatto un campionato di un livello molto alto, soprattutto nella seconda parte. Ci sono giocatori che nella seconda parte hanno giocato un po’ meno, ci sono delle situazioni da risolvere, abbiamo poco tempo e ci sono dei giocatori che usciranno“.
Sulla sfida
“È sempre difficile, i ritorni sono sempre difficili. Non arrivi da zero. Qui al Milan c’è un pezzo della mia vita, parlo anche di Milano. Qui sono diventato adulto. Ho finito la mia carriera qui, ma la mia vita da adulto è stata tutta legata a Milano. Realizzare qualcosa dove è la mia seconda casa è la sfida più grande, anche se io non cerco sfide. Ho accettato perché penso ci sia un equilibrio molto grande“.
Sul passato all’Inter e le contestazioni
“Rispetto le posizioni, se c’è da discutere i sentimenti è perché ci sono stati. E’ comprensibile. L’ho vissuto al momento del mio passaggio all’Inter, capisco e lo rispetto“.
Sugli incontri di mercato con la Juventus
“Ho incontrato delle persone, non solo la Juventus. Siamo arrivati durante il mercato ed in ritardo, era quasi un obbligo incontrare persone. Siamo legati al FFP, all’accordo preso di essere legato a quei parametri. Non sarà un mercato folle, sarà moderato ed intelligente. Anche per questi parametri. Il desiderio parte da Leonardo Bonucci, se ci sarà la possibilità lo realizzeremo, non c’è l’obbigo di farlo. Parte da un’idea sua, molto sensata e tranquilla. Da lì sono partiti i discorsi“.
Sulle prime sensazioni
“Avrò un ruolo legato a quello che il Milan produce, la squadra, ho accettato la proposta perché sopra di me ho visto interesse nel mondo del calcio, una struttura di persone giovani che hanno voglia di fare. Sono felice di come mi hanno scelto, hanno fatto uno studio di mercato, anche questo è stato un motivo importante per me. C’è stato un percorso e abbiamo deciso di incominciare insieme. Ci sono tante cose da capire, è un inizio, abbiamo bisogno di tempo ma tornando qui ho già ritrovato una trentina di persone. Già averli rivisti ne è valsa la pena“.