Leonardo, dirigente del Milan, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni dei giornalisti presenti a Milanello. Di seguito sono riportate le sue dichiarazioni.
Sul possibile esonero di Gattuso
“Non abbiamo mai pensato di cambiare Rino. Stiamo cercando di sistemare una situazione iniziata in un certo modo: oggi noi siamo in corsa per il nostro obiettivo, arrivare tra le prime quattro. Oggi siamo lì: poi ciò che Rino può dire a livello di pessimismo è il fatto che ci sia una macchina ancora da sistemare. La proprietà sa che stiamo vivendo questo, ci vuole da parte di tutti cooperazione e unione. Non esiste nessun progetto di cambiare Gattuso: nessuno è stato chiamato dal Milan“.
Sulla squadra
“Ci manca un po’ di emozione e comprensione, per arrivare ad aggiustare questo momento: non sarà comprare 10 giocatori in corsa che ci risolverà tutto. Poi le scelte saranno fatte in base ai momenti che vivremo: oggi il momento è delicato, dovevamo dare un segnale di energia e ci vuole, ma non possiamo dimenticarci della situazione generale. Dobbiamo arrivare ad una stabilità, durante la partita succedono certe cose e cambia tutto, ci vuole una dimostrazione di energia. Facendo un passo in avanti tutti, in generale: ci vuole quell’emozione in più e quella cosina in più da dare“.
Su Higuain
“Può succedere quello che gli sta accadendo, difficile gestire un attaccante quando non fa gol. Anche lui si deve ritrovare, sta vivendo una situazione diversa, uscito dalla Juve e in prestito: il nostro rapporto con lui è molto diretto, ha un ruolo molto importante per noi e lo sa, ha un ruolo di leadership perché ha vinto tanto. Non abbiamo mai avuto dubbi su Higuaín, mai messo in dubbio la sua posizione in questa annata: non è cambiato niente. Chelsea o non Chelsea, non c’è stata nessuna richiesta: nessuno ci ha chiesto di lui, né lui ha chiesto di andare via. Lui è della Juve, abbiamo un’opzione a fine anno, non esiste niente. Si deve assumere la sua responsabilità e fare, in campo“.
Sul momento
“La scintilla per i tifosi dev’essere la comprensione del momento storico del Milan: l’unione va sulla base del progetto. Anche a noi serve trasmettere ciò che stiamo facendo, e per noi non è semplice: una squadra si forma da investimenti e da un’organizzazione interna, il nostro CEO è arrivato meno di un mese fa…il mondo Milan si deve abbracciare intorno ad una realtà, è in difficoltà da tanti anni“.
Sul FFP
“Tu fai Paquetà ad ottobre e ti arriva una lettera di richiamo…in cui contestano un investimento di quel genere. Finora non abbiamo mai ricevuto i premi dell’UEL. Colpi? Non ci saranno“.
Sul mercato di gennaio
“Noi dobbiamo vivere di opportunità, non di scambi: il mercato di gennaio è già complicato, dobbiamo vivere di opportunità. Oggi abbiamo 30 giocatori in rosa, sicuramente ci vogliono delle uscite. Non compriamo perché non vogliamo, ma perché non possiamo“.
Sulla situazione uscite
“Quest’estate tra uscite ed entrate abbiamo speso pressoché zero: l’unico punto di incremento sul mercato è stato Higuaín. Higuaín è stato l’unico investimento vero, il resto son stati tutti scambi. Gómez? Prestiti su prestiti, ma è via a titolo definitivo. Chi starà qui è perché vorrà stare, altrimenti arrivederci e grazie. Noi arriveremo dove vogliamo, il Milan è questo, con o senza noi. André Silva e le parole di Caparrós? Non abbiamo ancora ricevuto segnali, è ancora presto. Senso di appartenenza di Higuaín? Non ha mai dimostrato il contrario. Domani ci vuole una reazione, una dimostrazione“.