Leonardo, direttore responsabile dell’area tecnico-sportiva rossonero, ha riposto alle domande in conferenza stampa in occasione della presentazione di Maldini (LEGGI QUI LE PAROLE). Di seguito sono riportate le sue dichiarazioni.
Sull’ispirazione al calcio del 2009/10
“Non sono più allenatore. In quell’anno lì avevamo Ronaldinho, con lui in rosa tutto è champagne. Ci ha portato ad inventare qualcosa, per dare motivazioni ad un gruppo che ha perso Maldini ed Ancelotti. E’ stato lo stimolo. Galliani l’ha ribattezzato 4-2-fantasia, è stato lo stimolo per fare qualcosa di spericolato, la squadra a tratti ha mostrato anche buon calcio“.
Sulla possibilità di tornare ad alzare le coppe
“Io e Paolo insieme abbiamo cinque Champions League, lui cinque, io nessuna (scherza ndr). L’obiettivo è quello, quello di tornare a far alzare un po’ di coppe a Paolo, ma dobbiamo avere pazienza. E’ normale che il dna sia quello, ma dopo cicli così vincenti è normale che ci sia un momento di pausa. Il Real Madrid è stato tanti anni senza vincere, il Barça ha cominciato a vincere negli anni 2000. Oggi ci vuole pazienza ma nella storia del Milan ci sono stati momenti di grande gloria e sono destinati a tornare“.
Su Kakà
“Lo adoro, è un mio pupillo, ha manifestato la voglia di imparare da dirigente, già lo sapevo. E’ l’ultimo pallone d’oro del Milan, sarà per sempre legato alla società. Sarà in zona. Non sappiamo come, ma ha tanta voglia di stare vicino, già a settembre sarà a Milano ma non c’è niente di definito. Ha solo manifestato voglia di esserci, gratis, e di capire. Sarà vicino a noi, ma lui ha altre cose, vuole imparare ed essere vicino“.
Su Rabiot
“Non c’è stato alcun colloquio, lo seguo da tanto, è un grandissimo giocatore. E’ un giocatore del PSG, non c’è stato alcun intento e alcun contatto“.
Su Suso
“È un giocatore importantissimo per noi e lo sarà anche in futuro, non c’è niente, non è arrivato niente“.
Sull’area sportiva
“Oggi nella parte sportiva ci saremo io, Paolo e Gattuso. Un triangolo in cui c’è tanta complicità, ci conosciamo con gli sguardi. Questo triangolo sarà bello anche da vivere, speriamo che porti risultati“.
Su Kalinic all’Atletico Madrid
“Quasi, ci abbiamo messo un po’ di tempo, ma può darsi che arriveremo a buon fine“.
Su Milinkovic Savic
“È un sogno, non per noi, lo sognano tante squadre. Non ci è concesso sognare giocatori di questo valore. Un anno fa mi è stato chiesto su che calciatore prendere in Serie A, ho detto lui, ha grandi margini. Oggi però non è fattibile“.
Sulla possibilità di prendere un top a centrocampo
“Compatibilmente col FPP non ci sarà il top, si può inventare un modo, facendo un mezzo miracolo, per avere qualcosa in più per la squadra. Non è detto che ci riusciremo. L’operazione con la Juve ci ha dato tanto ed è dentro il FPP. Si può spendere quanto si incassa. Oggi siamo fuori, altrimenti non saremmo stati squalificati. Abbiamo un impegno molto stretto e da lì non possiamo uscire. Dobbiamo aumentare incassi e fatturati per poter investire e avere risultati importanti, sarà graduale“.
Sul fatto che ora non serva un vero ds
“Tutte le trattative le faremo noi, bisogna avere al fianco una persona con cui si abbia sintonia totale. Bisogna scegliere una persona per aggregare qualcosa di importante. Quello che mi ha stupito Paolo è la costanza e l’impegno. Oggi siamo distratti da tante cose, avere un fuoco concentrato al 100% non è semplice, non ci devono essere distrazioni e Paolo ci può dare una grande mano. La linea di Paolo è detta, lo guardi e sai. Vogliamo gente seria, che si impegna, che vuole stare qui. Lui ha sempre voluto stare qui, la sua storia è la linea che vogliamo imporre qui“.
Sulla possibilità Maldini-PSG anni fa
“Sì, c’era la possibilità. Qui c’è una realtà diversa. Sapevamo già quello che l’uno pensava dell’altro, è stato quasi immediato“.
Sul ritorno di Paolo
“Il sì di Paolo di base esisteva, ci conosciamo da 21 anni. Mancavano forse le combinazioni, avere oggi Paolo con me mi rafforza molto, anche nel quotidiano, nel lavoro. Avere Paolo qui è un valore enorme“.