Con Paolo Cesare, Zvonimir e Massara, che porta con sé un database personale di assoluto rispetto, il calciomercato del Milan sembra trovare finalmente un sano equilibrio tra presente e futuro. La tanto decantata impossibilità di spendere centinaia di milioni per “grandi” nomi esaltati dalla stampa italiana, si dimostra invece intelligenza e lungimiranza con gli acquisti di Krunic e – seppur non ancora ufficiale – Ismaël Bennacer. Il paragone coi cugini è d’obbligo: i nostri due per 24 milioni più bonus contro Barella e Sensi per 85 milioni. Dati alla mano i primi due non hanno nulla da invidiare agli Italiani e per ora quei 61 milioni di differenza sono frutto di hype da parte del giornalismo italiano. Lo stesso giornalismo che ci assicurava una nazionale under 21 più forte di tutti i tempi, soprattutto grazie alle extravalutazioni da loro stessi imposte di alcuni giovani “campionissimi” nostrani, salvo poi uscire ai gironi dell’europeo di quest’anno. Sicuri che valutando Barella 50 e Chiesa 70 (tanto per fare due esempi) stiate facendo il loro bene oppure create in loro false aspettative, andando a nuocere a tutto il movimento calcistico Italiano?

Io sono uno di quelli che non avrebbe mai voluto condividere uno stadio nuovo con l’Inter, ma anche qui, ragionando razionalmente non posso che trovarmi d’accordo con la linea societaria. Abbattere i costi dividendoli per 2 senza dividere i guadagni è un win-win. E anche per chi dice che a questo punto era meglio ristrutturare San Siro rispondo che, a parità (o quasi) di prezzo, nessuno ristrutturerebbe casa propria ma ne costruirebbe una nuova. Certe logiche da tifoso possono essere messe da parte, anche a malincuore. Per anni siamo stati romantici, volendo ritorni (Kakà e Sheva) che si sono dimostrati, per rendimento, assolutamente insensati. Per stare al passo coi tempi serve un pò meno di cuore e un pizzico in più di testa. Senza mai diventare come gli strisciati di Torino che sotto questo lato sono sempre stati il nostro opposto. La giusta via di mezzo l’hanno trovata Scaroni, Gazidis, Maldini e Boban, sia con gli acquisti sia con lo stadio. Del resto il Bayern Monaco ha condiviso lo stadio con il Monaco 1860 dal 2005 al 2017… e sono sicuro che se qualcuno se ne andrà dallo stadio nuovo non saremo noi a farlo.