“Splendidi i cori, li ho sentiti forte in campo. I nostri tifosi sono stati eccezionali in tutta la stagione, fin dall’inizio. Anche se lottavamo per obiettivi diversi dall’abitudine rossonera, non ci hanno mai lasciato. Tra mille difficoltà, una stagione positiva, un nuovo inizio, e ora programmiamo per andare sù. Festeggiamenti alla fine? Temevo che qualcuno mi facesse cadere. Ma questo gruppo mi ha sempre reso orgoglioso, dando l’anima in tutte le difficoltà“.
L’entrata di Honda: “Un esempio, è stato celebrato da tutti. Nel momento decisivo della stagione non ha fallito, sapevo avrebbe risposto così. Contento del suo approccio e di come tutti lo abbiano abbracciato“.
La più grande difficoltà stagionale: “Nulla in particolare, anche perchè l’ambiente mi ha sempre lasciato lavorare. Fare l’allenatore è difficile ma non complicato qui al Milan, ho sempre avuto l’occasione di imporre le mie idee e le mie regole“.
Sulle differenze tra i due tempi: “Nel primo tempo eravamo troppo lunghi, non avevamo le distanze giuste. Poi nel secondo ci è andata bene perchè i miei ragazzi sono stati professionisti veri“.
100 vittorie, da Bologna a Bologna: “Strano questo lungo giro. Vittoria importante per me, per il Milan e per la nuova dirigenza“.
Sulla prossima stagione: “Stiamo programmando, ci sono grandissime idee. Miriamo molto in alto anche nelle scelte dei calciatori. L’obiettivo è entrare in Champions League, è difficile avvicinarsi a Roma, Juventus e Napoli. Non dimentichiamo anche l’ottimo lavoro della Lazio. Il nostro obiettivo è entrare in Champions League.
Sulla squadra: “Io sono orgoglioso di allenare questi ragazzi, mi hanno dato tutto. A volte ci sono riusciti a volte no, sono contento e fiero di allenare il Milan. Mi sento anche un po’ invidiato anche dai miei colleghi”.
Sulla crescita a livello personale: “Forse dovrei imparare a fingere un po’ di più. Quando vinceremo qualcosa anche noi, forse mi vedrete cantare come Ancelotti“.
21/05/2017 Luca Sablone