Paolo Scaroni, presidente del Milan e Alessandro Antonello, ceo Corporate dell’Inter spingono verso il futuro. In cantiere c’è il progetto che cambierà volto a San Siro e il coro è unanime: “Vogliamo realizzarlo in tempi brevi”.
Capienza ridotta
Parole che giungono nel corso dell’evento “Uniti dalla tradizione, portiamo in campo gusto e passione a Milano”. Milan e Inter stanno lavorando per presentare all’amministrazione comunale un progetto innovativo che porterebbe alla valorizzazione non solo dello stadio, ma di tutta l’area circostante. Sul tema Antonello ha spiegato: “Gestire lo stadio Meazza significa quasi gestire una finale di Champions ogni settimana. Ci sono dei limiti architettonici. Oggi stiamo pensando a un progetto comune che dovrà garantire un impianto all’altezza degli altri delle altre città europee. Vogliamo un progetto di qualità e sono coinvolti advisor di massimo livello. Abbiamo dato delle idee e dobbiamo sviluppare ancora il progetto. Oggi San Siro ha circa 78mila posti a sedere. Per il futuro immaginiamo una capienza ridotta perché la capienza media dei due club è di 60mila persone e lo stadio si riempie solo 5-6 volte l’anno. Quello che conta è il servizio che si offre ai tifosi. Magari si avrà uno stadio più piccolo ma eccellente. La sfida dei club é quella di attirare il tifoso a recarsi allo stadio per restarci, per trascorrerci la giornata”.
Sponda Milan
Per Paolo Scaroni è “più facile” costruire “un nuovo stadio” a Milano che “ristrutturare San Siro” per avere un impianto moderno ed efficiente, condiviso da Inter e Milan. ”Inter e Milan – spiega il rossonero – prendono in considerazione sia la ristrutturazione di San Siro che l’abbattimento, entrambe le opzioni hanno pregi e difetti. Forse è più facile costruire un nuovo stadio che ristrutturare San Siro. Mi arrogo l’inversione a U del Milan, dalla decisione di andare da soli al progetto condiviso con l’Inter. Sono convinto che avremo il miglior stadio del pianeta. Non dobbiamo inventarci come accogliere le famiglie. Gli inglesi lo fanno da 20 anni. Al Bernabeu ci sono 7 ristoranti, aperti giorno e notte. L’unica è stata la Juventus, che l’ha fatto in tempi recenti. Noi, a Milano, capitale del calcio mondiale, dobbiamo prendere le esperienze migliori al mondo e metterle tutte nel nostro nuovo stadio”.
Fonte: gazzetta.it