Marco Giampaolo, nuovo allenatore del Milan, ha rilasciato un’intervista in esclusiva ai microfoni di MilanTv. Di seguito sono riportate le sue parole.

Sui tifosi: “Sono tanti, sono milioni, il Milan è una delle squadre più seguite al mondo. Qui percepisco la storia del club, cosa significa vincere, le ambizioni.. Sapevo già cosa aspettarmi in quanto ambizioni ed aspirazioni. Ora le tocco con mano, è giusto che sia così“.

Sul suo modo di fare: “Credo che bisogna essere sé stessi, mai recitare una parte che non ti appartiene, che non è figlia del tuo modo di essere, pensare, agire. Penso sempre a lavorare per migliorare. Non parlo molto, ma cerco di creare un rapporto intellettuale con i miei giocatori. Sono innamorato dei miei giocatori, cerco sempre di recuperare chi deraglia. Sono i giocatori che fanno la diffenza. Io amo i lavoratori e quelli silenziosi, a volte si comunica anche con gli atteggiamenti e non con le parole. Io sono fatto così“.

Sui derby: “Il derby è sempre una partita diversa. Per me è stato così a Genova e ho avuto la fortuna di non perdere mai. So cosa significa per i tifosi il derby, so che vincere partite così è molto importante per i tifosi. Per vincere bisogna a giocare a calcio. Il derby porta grande pressioni, io a volte ho rinunciato ai ritiri prima del derby per non avere influenze negative sui giocatori“.

Sul suo staff: “È determinante, io mi avvolgo della collaborazione di 10-12 persone che lavorano duramente dalla mattina alla sera. Oggi i giocatori vengono seguiti tutti i giorni, si cerca sempre di farli rendere al meglio. Io mi preoccupo molto dello stato psico-fisico dei miei giocatori. Ho grande fiducia nel mio staff“.

Sul suo progetto: “Io mi affeziono e mi innamoro dei miei giocatori. Ieri mi è stato chiesto di Paret, che ammiro tanto, lo stimo molto, ma ora sono al Milan e faremo tutti insieme le giuste valutazioni per costruire una squadra più competitiva possibile“.

Su Milanello: “È un posto straordinario. Ho voluto conoscere subito il giardiniere, per me è molto importante il campo. Qui è il posto migliore per poter allenare. Non lo avevo mai visto, è un posto straordinario per lavorare“.