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Gattuso: “Quando vedevo Pirlo pensavo di dover cambiare mestiere”

PISA, ITALY - FEBRUARY 08: Head coach AC Pisa Gennaro Gattuso looks on prior to the friendly match between AC Pisa and Tianjin Quanjian at Arena Garibaldi on February 8, 2017 in Pisa, Italy. (Photo by Claudio Villa./Getty Images)

Gennaro Gattuso, intervenuto a Radio 24 durante “Tutti Convocati”, ha parlato di Andrea Pirlo in occasione dell’addio al calcio del bresciano ex compagno di squadra. Si è parlato dei tempi passati in rossonero e degli aneddoti di quella straordinaria epopea.

Su Pirlo

“Quando vedevo quello che faceva pensavo di dover cambiare mestiere. Meglio di me non lo conosce nessuno, ho fatto con lui anche tutte le nazionali giovanili, si parlava solo della sua qualità ma era un’animale, quando correva faceva i mille metri, aveva una qualità atletica clamorosa, per questo è arrivato fino a questa età. E’ uno che correva tanto”.

Sull’invenzione di Ancelotti sul suo ruolo

“È accaduto alla fine della stagione 2001/02, ma Ancelotti era un paio di mesi che lo provava davanti alla difesa, non è stata una cosa improvvisata, lo provava in allenamento. C’è stato un lavoro. Gli piaceva giocare corto ma anche lanciare, con Conte poi ha cambiato anche modo di giocare”.

Su Pirlo nello spogliatoio

“Lui è un gran figlio di… con rispetto di sua madre, prendeva in giro per mesi, era divertente. Gli ho tirato più cinquini io che Bud Spencer a Terence Hill”.

Sul futuro

“Lui può fare quello che vuole nel mondo del calcio, ha un’intelligenza fuori dal comune, sa stare con gli altri, ha credibilità e una grande testa”.

Sul centrocampo del Milan

“Ho giocato quasi 20 anni con lui considerando anche le Nazionali giovanili, nei momenti di difficoltà la davo a lui, ero sicuro quando ero al suo fianco, avevo capito quello che dovevo fare, al resto ci pensava lui. Ha aiutato più lui a me in carriera che io a lui”.

Sul passaggio alla Juventus

“Lui ha avuto una fortuna incredibile, ha avuto la fortuna di trovare una Juventus che non faceva le coppe e che lavorava tanto con Conte. A lui mancava quello, ha cominciato a stare bene, ha messo più forza nelle gambe e gli è tornata quella voglia. Il segreto è stato lavorare tanto durante la settimana”.