Gennaro Gattuso, tecnico del Milan, ha risposto alle domande in conferenza stampa alla vigilia del match con l’Empoli. Ecco le sue dichiarazioni.
Su Conti in attacco: “Ha le caratteristiche per farlo, per difendere il risultato. Ma lasciamolo nel suo ruolo, è un giocatore importante. Può fare il quinto, il terzino è il suo ruolo. Di attaccanti esterni ne abbiamo abbastanza“.
Su Zapata: “Penso che abbia ancora 7/8 giorni poi sarà a disposizione del gruppo“.
Sul gesto di Simeone: “Da giocatore ne ho combinate abbastanza, non è bello ma quando uno è sanguigno può capitare“.
Sul futuro: “Oggi viviamo in un calcio diverso, non si può programmare nulla, bisogna capire chi vuole rimanere e chi noi, dodici anni fa era difficile che un giocatore poteva lasciare. Con Leo e Paolo siamo in buone mani, hanno dimostrato come si muovono sul mercato, hanno preso due giocatori importantissimi come Piatek e Paquetà, siamo in buone mani“.
Sull’Atletico Madrid: “L’Atletico è una squadra vera, non è un caso che non subiscono quasi mai gol. È una squadra molto difficile da affrontare, creano anche, balza all’occhio come ti fanno giocare male e questo è merito del Cholo“.
Sulla differenza di corsa tra italiane ed europee: “Non bisogna far correre solo i giocatori ma anche la palla. Abbiamo dei grandissimi allenatori ma pensiamo di essere una nazione che non sbaglia mai, bisogna far allenare i giocatori ma serve anche il riposo. Da giocatore io ero uno che correva sempre ma arrivavo a fine stagione che arrancavo. A volte bisogna farli riposare e non massacrarli senza nessun senso“.
Su un ciclo da aprire: “Non vado così veloce con la mente, sono uno terra terra, devo passare dai risultati, dal lavoro quotidiano. Ci sono tanti giocatori a scadenza, penso giorno dopo giorno, devo concentrarmi per dare il massimo“.
Sull’Europa League: “Certe volte è molto meglio preparare le partite in una settimana, chi non fa le coppe è avvantaggiato, però io preferivo giocare giovedì e giocare anche sabato“.
Sui confronti con la dirigenza: “Ci sta che in un rapporto lavorativo si possono vedere le cose in maniera diversa, ma c’è confronto e rispetto. C’è un rapporto incredibile, andiamo d’accordo. Le discussioni ogni tanto ci stanno, si discute in famiglia, figurati se non si può discutere nel lavoro“.
Su Iachini e l’Empoli: “Iachini prepara molto bene le partite, ha rigirato la squadra come un calzino, ha cambiato assetto tattico, quando può andare va in verticale, crea preoccupazioni, è una squadra che sui calci piazzati non è niente male“.
Sul derby: “Non dobbiamo pensare al derby, dobbiamo essere bravi a trovare la massima concentrazione, domani voglio lo stesso atteggiamento visto nei primi minuti col Cagliari“.
Sulla dirigenza: “Leo, Paolo, Gazidis, sono un valore aggiunto, con loro c’è sempre un confronto, sono stati bravi a farmi crescere“.
Su cosa migliorare: “È una squadra con cui subisci, sul 3-1 potevamo sviluppare in maniera diversa, si può migliorare, per come stiamo giocando ultimamente possiamo ancora migliorare per diventare più forti“.
Sulle donne e la tattica: “Tre volte a settimana parlo con un coach, la Morace, molto preparato. Penso che nel mondo in cui viviano ci sono tantissime donne che ne capiscono. Quando parlo con Carolina c’è sempre un confronto aperto e interessante“.
Su Higuain: “Non parliamo più di Higuain, parliamo di chi c’è. E’ il Milan di tutti, in questo momento abbiamo un attaccante che sta valorizzando tutto quello che gli arriva ma i meriti sono di tutti. I meriti bisogna darli a tutti, la squadra è giovane, può crescere ancora tantissimo, l’importante è che c’è la voglia, il bivio è dare continuità a quello che stiamo facendo, è lo step che dobbiamo superare“.
Sui complimenti ricevuti: “La vivo male questa cosa, non voglio nessun complimento, devo ringraziare la squadra, io e il mio staff proponiamo ma la squadra sta bene, sta facendo cose importanti. Faccio questo lavoro perché mi piace e perché credo di saperlo fare, non devo sentire bravo bravo. Certe volte massacrano allenatori che hanno vinto tanto, Mourinho, Ancelotti, Allegri…Il calcio è così. Ci sono tanti tifosi da tastiera, bisogna pensare al lavoro, crescere giorno dopo giorno e non dare retta a chi scrive e chi parla“.
Sulle difficoltà delle altre squadre: “Dobbiamo lavorare con criterio, con voglia, le delusioni sono dietro l’angolo, bisogna continuare a credere a tutto quello che si fa, non si deve mollare non dobbiamo pensare a casa degli altri“.
Sulla formazione tipo: “Quando si ottengono risultati è difficile cambiare, ma le opportunità ai calciatori bisogna darle. La cosa più importante è non perdere entusiasmo, l’allenatore deve tenere conto di tutto questo“.
Sul turnover: “Abbiamo 3 partite in 8 giorni, è un aspetto da non sottovalutare, oggi vedremo chi scenderà in campo e con che modulo“.
Su Paquetà: “In qualche occasioni sta già facendo l’esterno d’attacco, si scambia con Calhanoglu. Può fare la mezz’ala, la mezza punti, a tratti sta facendo anche l’attaccante esterno“.
Sulla gara: “Da parte mia c’è grande preoccupazione, l’Empoli ha cambiato modulo tattico, abbina qualità tecniche ad una fase difensiva molto interessanti, partite facili in questo campionato non esistono, la crescita deve venire da questo tipo di partite. Spero che la gara non venga sottovalutata, sarà una partita molto molto difficile per noi“.
Sul rapporto Rocco-Rognoni paragonato a Gattuso-Calhanoglu: “Ieri il mio dovere l’ho fatto, sono andato a salutarlo con la mia tazzina di caffé. Il mio rapporto non è solo con Calhanoglu, con tutti i giocatori. Se n’è parlato tanto, è venuto in panchina ad abbracciarmi, sa che non ha vissuto un momento tecnico al massimo, mi piace coccolare i giocatori che hanno avuto poche opportunità. Ci sono giocatori che si allenano con grande voglia e stanno trovando poco la via del campo“.