Gennaro Gattuso, tecnico del Milan, ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Sky Sport al termine del match con l’Olympiacos.

C’è tanta delusione. Bisogna capire che ci sono milioni di tifosi e questo non dobbiamo dimenticarlo. Avevamo la partita in mano, possiamo anche discutere degli episodi, ma quando crei tante palle gol in uno stadio così e commetti ingenuità è giusto uscire. Sia da parte mia che dei calciatori, abbiamo dimostrato che quando serve usare la testa, condurre le partite, non siamo bravi. Abbiamo regalato la partita. Se poi ci mettiamo le scelte degli arbitri va bene. Ma quando crei otto palle gol in uno stadio così e non ci arrivi con il veleno giusto e alla prima difficoltà ti spaventi, commetti errori, in questo momento è giusto uscire. Dobbiamo migliorare sotto questo aspetto”.

Sulla personalità: “La partita è stata ben giocata, la squadra ha fatto quello che doveva. Il problema è che non puoi regalare. Non si può regalare a questi livelli e in questi ambienti. Si permette agli avversari di entrare in partita. Abbiamo commesso ingenuità su un angolo. Non dobbiamo commettere queste cose, fare entrare gli avversari in partita. Il nostro problema è uscire. Il problema è l’esperienza”.

Sul cambiare passo: “Dobbiamo andare con il veleno, Calhanoglu e Castillejo hanno giocato con poca convinzione. Tutti hanno creato quello che dovevamo ma poi ci arriviamo senza il veleno. È questo il problema. Oggi la partita è stata regalata, senza nessuna scusante. Ci mettiamo la faccia e assumiamo le nostre responsabilità. Della trombetta, delle scelte arbitrali ne possiamo parlare ma abbiamo delle cose che dobbiamo migliorare noi per diventare una squadra importante”.

Sulle ingenuità: “Faccio fatica ad analizzare questa partita. L’arbitro ci ha penalizzato ma non deve essere una scusante, dobbiamo analizzare perché non l’abbiamo vinta. Andavamo dentro come il burro, dove volevamo ma facciamo le cose senza convinzione. Non facciamo male. Potevamo chiudere subito questa partita, e avere difficoltà solo sui calci piazzati. Noi questo lo subiamo sempre. Pensare di aver preso tre gol in questo modo contro l’Olympiakos mi dà fastidio. Non meritavamo di uscire, siamo più forti di questo Olympiakos”.
Sul cuore: “Io lo chiamo veleno, è la stessa cosa. Sono d’accordo sul fatto che il palleggiare, il lavorare sulle catene a volte non conta ma contano veleno e furbizia. La nostra è una squadra che crolla alla prima difficoltà, ancora dobbiamo prendere qualche legnata. Anche contro l’Arsenal ci avevano penalizzato ma abbiamo commesso errori. Dobbiamo migliorare. Sono incazzato nero perché potevamo essere più forti di tutti gli episodi”.

Sulla difesa: “Prima del primo gol, della dormita sull’angolo, avevo la sensazione che ci potevano fare il solletico. Non ci hanno mai impensierito. Poi è normale, se si comincia a regalare è la fine. Io divento pazzo su queste cose, sono uno che sta ore e ore sui calci piazzati, a volte sbuffano. Vuol dire che dobbiamo fare di più, devo rompere di più le scatole. Vediamo se riesco a tirargli fuori del veleno in più. Non riesco a digerire questa sconfitta”.

Sul Bologna: “Dobbiamo essere bravi, non bisogna fare vittimismo. Si deve capire perché abbiamo perso. Se la squadra avesse giocato male avremmo avuto le scusanti ma la squadra ha fatto la sua partita e ha preso tre gol, evidenziando che non siamo squadra per le ingenuità. Questa non deve essere una scusante, ci deve dare grande voglia di lavorare. La sconfitta però brucia”.