Gennaro Gattuso, tecnico del Milan, ha risposto alle domande in conferenza stampa alla vigilia del match contro il Cagliari. Ecco le sue dichiarazioni.
Su Gomez
“Ha preso una ginocchiata in allenamento ieri, si è allenato tutta la settimana co noi, i dottori hanno preferito non rischiarlo”.
Su Locatelli
“È venuto anche da me una settimana prima della sosta, ha parlato con la società. Deve rimanere qua, è un ’98. Nel derby l’ho fatto giocare titolare, non scordiamoci che è un ’98. Per me il derby era una partita dentro fuori e lui è stato titolare. Deve lavorare, arriverà il suo momento. Locatelli in questo momento deve interpretare il ruolo della mezz’ala con due/tre concetti da correggere, può farlo, ha fisicità. Deve farsi trovare pronto ed è giusto che rimanga qua, è giusto che cresca da noi. Ha tutte le possibilità per giocarsela qua”.
Sull’undici base
“Per me la settimana è importante. Voglio vedere intensità da tutti gli interpreti, giocatori che fanno fatica durante la settimana. Non è corretto che l’undici titolare sia quello”.
Su Ronaldinho
“È un ragazzo che si faceva voler bene da tutti, un campione fortissimo, uno dei dieci giocatori più forti al mondo. Aveva la dote di farsi amare, non l’ho mai visto arrabbiato, sempre col sorriso. Questo è Ronaldinho, chapeau per tutto quello che ha fatto. Quando ci ho giocato contro ho beccato quattro/cinque elastici. Una volta in tournée chiesi il cambio perché non me l’ha fatta mai vedere”.
Sugli allenamenti
“Abbiamo poco tempo per lavorare, non abbiamo fatto calcoli, abbiamo uno stile di lavoro che è lo stesso anche per chi non gioca. Lavoriamo sempre durante la settimana, è stato un lavoro che mano a mano ci può dare dei frutti”.
Sugli attaccanti che segnano poco
“Stiamo cercando di farli migliorare anche come singoli. Gli attaccanti quando la buttano dentro con continuità è anche una questione mentale. Spero di continuare a creare così tanto, spero che qualcuno si sblocchi, è anche una questione mentale”.
Sulla squadra e cosa c’è da migliorare
“La squadra sta cambiando un po’ a livello mentale, dobbiamo ricordarci da dove siamo partiti, le difficoltà che avevamo. Al primo errore che facciamo andiamo in difficoltà, su questo dobbiamo migliorare. Sono contento di quello che stiamo facendo, ma è vero che bisogna finalizzare di più. Non riusciamo a dare la mazzata del KO, sappiamo che tutto quello che stiamo facendo non basta. Spero di non perdere giocatori per strada, anche per come abbiamo buttato giù la preparazione abbiamo fatto la politica dei piccoli passi, perché se avessimo fatto i kamikaze si rischiava di perdere giocatori”.
Su Suso
“Mi è piaciuto vedere Suso in transizione difensiva, lo fanno tutti i grandi giocatori”.
Sulla differenza tra casa e trasferta
“L’asticella dobbiamo alzarla anche su questo aspetto, giocare con la stessa mentalità sia in casa che fuori. A Benevento abbiamo pareggiato una partita strana, dobbiamo riuscire a giocare da squadra, creare e dare la mazzata agli avversari. Stiamo creando moltissimo ma a livello di realizzazione stiamo facendo fatica”.
Sullo stile da allenatore e sul paragone con Allegri
“Nei primi anni in cui ho allenato ero molto più scontroso. Ho maturato esperienza, bisogna ragionare, capire qual è il termometro dello spogliatoio. La strada è lunga e c’è ancora un abisso con Max sulla gestione e la tranquillità”.
Sul rapporto con la squadra
“A volte pensavo che sarei andato muso a muso con i giocatori, invece ho trovato grande professionalità. Siamo uno staff giovane, pensavo che il fatto di essere giovani poteva far sì che qualcuno ci giocasse. Invece tutte le componenti hanno dimostrato grande professionalità e rispetto. Li ringrazio perché non è facile”.
Sul mercato
“Arrivano le squadre che i buoni giocatori te li portano via, le società estere hanno più possibilità di accaparrarseli”.
Sulla conferma della rosa
“Sono contentissimo di lavorare con questa squadra, so che qualche giocatore può dare molto di più. Li conosco, so i pregi e difetti, non al 100% ma inizio a conoscerli bene. Perché cambiare tanto per cambiare? Ho sempre detto di voler restare con questa rosa qua”.
Sulla speranza di restare anche nella prossima stagione
“Devo fare il massimo, cercare di vincere le partite, oggi la priorità non è rimanere per forza qua. Adesso voglio solo lavorare con continuità, non vado a dormire col pensiero di rimanere o meno. L’ultimo problema del Milan è Rino Gattuso. Qui mi sento a casa e sento grandissime responsabilità. Quello che dico lo credo, non sono frasi di circostanza. Può anche darsi che l’anno prossimo alleni gli Allievi a Gallarate (scherza ndr.)”.
Su André Silva
“Sta bene, ha una voglia incredibile di lavorare, la più grande responsabilità è la mia, devo avere coraggio di buttarlo nella mischia. Lui è giovane, deve migliorare qualche concetto ma è forte, non è un caso che lo richiedono tante società, il Milan non si è mosso e vuole tenerlo”.
Ancora sui rossoblù
“Squadra difficile da affrontare, fa le cose con grande veemenza, per portare un risultato positivo a casa dobbiamo fare una grande partita”.
Sulle condizioni dei giocatori
“Nei test abbiamo avuto valutazioni importante, la squadra aveva bisogno di riposo e la sosta ci voleva. Sarebbe stato meglio stare insieme e lavorare, ma è giusto che abbiano riposato”.
Su Biglia
“Non mi piace parlare del singolo, mancherei di rispetto a Montolivo e Locatelli. Tutti i giocatori sono importanti, non sono io che scopro il valore di Biglia, non gioca per sbaglio nella Nazionale argentina”.
Sul Cagliari
“È una squadra che quando riparte può far male, gioca sulle seconde palle, è una squadra in salute, dobbiamo dare pochissimo campo e vincere tanti duelli”.
Sulla squadra
“Questo è un mestiere bellissimo, la squadra ha lavorato molto bene, speriamo di far vedere quello che abbiamo fatto vedere ultimamente. La squadra mi è piaciuto molto nell’ultimo periodo”.
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