Gennaro Gattuso, tecnico del Milan, ha risposto alle domande in conferenza stampa in occasione della presentazione della nuova stagione. Ecco le sue dichiarazioni.
Sull’obiettivo
“Il vero obiettivo è trovare la tranquillità societaria, sia i nostri tifosi che chi lavora nel Milan. Vivere la quotidianità con tranquillità, dobbiamo sperare questo. Sugli obiettivi dobbiamo cominciare a lavorare, metterci entusiasmo. La Champions è difficile, pensiamo a cominciare, sbagliamo il meno possibile e vedremo dove arriveremo, anche col tipo di mercato che si farà”.
Su Bacca
“Ha un prezzo, la società gliel’ha dato. Se non si trovasse un accordo farebbe parte della rosa. Spero arrivi con impegno e lo terrò in considerazione. Se si allenasse bene lo prenderei in considerazione, ha fatto 18 gol col Villareal, perché non tenerlo? Se ha bisogno di coccole gliele faccio”.
Sulla scelta di puntare su Fiori come preparatore dei portieri
“C’è anche Gigi Ragno che ha avuto la stessa metodologia di Magni. Tutta la gente che è arrivata ha lavorato nel Milan, ho preferito fare una scelta così perché non posso perdere tempo su come funzionano le cose. La scelta è stata questa. Con Magni perdiamo un grande professionista, è stata una scelta sia mia che societaria, abbiamo cercato un professionista come Valerio. Volevamo cambiare un po’. Con un portiere come Reina abbiamo pensato di cambiarlo. E’ stata una scelta mia e societaria”.
Su Mirabelli
“Siamo una coppia che lavora dalla mattina alla sera, i confronti sono di rispetto, ci guardiamo negli occhi, non ci dobbiamo convincere. Si fanno le cose per il bene del Milan. Si può sbagliare, ma prima di sbagliare ci pensiamo, ci guardiamo, ci insultiamo, a volte in dialetto calabrese, a volte in inglese perché abbiamo iniziato a parlare anche in inglese”.
Sull’attaccante del prossimo anno
“Ce l’abbiamo ed è Patrick Cutrone. Ad oggi con gli attaccanti siamo a posto. Se non esce qualcuno i nostri attaccanti saranno questi”.
Sul caso Kalinic al Mondiale
“Ha sbagliato solo un aspetto. Lui ha sempre sofferto a livello di pubalgia, gli dava fastidio. Quando è andato via di qua, non è stato onesto col suo allenatore. Quando becchi un allenatore sanguigno che pensa che devi andare sempre a 1000 all’ora è venuta fuori questa problematica. Ho parlato con lui. Non è facile allenarlo, ma è molto sensibile, non porta rancora. Quando chi lo circonda gli parla sempre in faccia si sa comportare. L’errore più grande che ha fatto è non essere stato onesto col suo allenatore”.
Sulla tattica
“Ripartiremo da dove abbiamo finito, dobbiamo cominciare anche su qualche concetto nuovo, difesa a tre a partita in corso. Rimarrà sicuramente il centrocampo a tre, per il resto stiamo pensando a qualche modifica”.
Sull’aspetto societario
“Qui grazie a Dio sto facendo solo l’allenatore, in altre esperienze ho fatto di più rispetto all’allenatore. Da due giorni mi sento meglio perché sono qui, preparo gli allenamenti e tutte le ansie mi passano. Il momento più brutto è stato quando ero da solo, dopo il dovere coi figli e la moglie iniziavo a rompere le scatole a Mirabelli”.
Sui giocatori visionati al Mondiale
“Non c’era bisogno di andare al Mondiale per vedere i giocatori. Era giusto che andassimo. Non dobbiamo prendere tanto per prendere, dobbiamo prendere giocatori funzionali che possano garantire un miglioramento. Chi arriva deve avere caratteristiche ben precise, non solo tecnico/tattiche ma anche umane. Tanti trascurano l’aspetto caratteriale, come vive il giocatore, che carattere ha. A questo do una grande importanza, devo lavorarci e guardarlo negli occhi. Non voglio perdere tempo fuori dal campo tutti i giorni. Quando si parla di giocatori, a questo aspetto do una grande importanza”.
Su Halilovic
“Quante mezze punte state vedendo che giocano mezz’ala in questo mondiale? Lo vedo mezz’ala, con caratteristiche totalmente diverse a Kessie. Non sto scherzando, qualche partita da mezz’ala l’ha fatta. Meno incursioni di corsa ma con qualità tecniche. Se si mette a posto può fare bene”.
Su Buffon
“Non avrei pensato che a questa età sarebbe andato in una squadra come il PSG. Mi ha sorpreso. Nel 2010 aveva la schiena a pezzi, invece siamo qua ancora a parlare di Gigi, a quarant’anni, che gioca in una delle più grandi squadre d’Europa”.
Sugli attaccanti
“E’ il campo che parlerà. Io spero che Bacca arrivi con la voglia di sudare e non con la voglia di andar via per forza. Se rimane qua deve rimanere come dico io e non come dice lui. Su Cutrone so quello che mi può dare. André Silva lo voglio molto più sveglio, si deve dare una svegliate, ha le caratteristiche, è un buon giocatore, quello che ha fatto quest’anno non basta. Non si sa chi partirà titolare. Nella mia testa so quello che mi possono dare i quattro attaccanti che abbiamo a disposizione. I movimenti che fa Kalinic, per pulizia ed attacco di profondità, li fa solo lui. Gli altri hanno caratteristiche diverse”.
Su Donnarumma e Reina
“Chi sta meglio gioca, meglio avere due grandi portieri che non averli. Starà a me la difficoltà scegliere ma va bene così”.
Sui mesi trascorsi
“Da maggio sono sempre stato a parlare con Fassone e Mirabelli, poi sono andato in vacanza e ho parlato con Mirabelli e qualche volta con Fassone. Non ho parlato di obiettivi perché ci sono problematiche più importanti”.
Sull’aspetto psicologico
“La paura più grande in questi 50 giorni, non vedendo i giocatori, è stata non poterli pizzicare sull’orgoglio. L’obiettivo è prepararci con la testa, che l’Europa si giocherà, se non la faremo pazienza, andremo alla ricerca di altri stimoli. Ma con la testa oggi dobbiamo pensare che giocheremo l’Europa League”.
Sul settore da rinforzare di più
“Ho sempre detto che ci vuole un’alternativa all’attaccante esterno, una mezz’ala con le stesse caratteristiche di Kessie. Abbiamo Bacca, Kalinic, André Silva e Cutrone, quattro attaccanti. Se non si muove nessun attaccante l’attaccante non si fa e si va alla ricerca degli altri ruoli”.
Sulla squadra e i rinforzi
“La base è importante, per rinforzare la squadra Mirabelli e Fassone sanno la tipologia di giocatori che mi piacciono. Spero che arrivi qualcuno perché penso ce ne sia bisogno. Posso anche stare così, sono consapevole le altre squadre che erano già forti si sono rinforzate”.
Sul ruolo di certezza
“Sento pressione ma non mi fa paura. Da solo posso far ben poco, questa è una società storica. La società che ci rappresenta oggi ha avuto difficoltà ma non ci ha mai fatto mancare nulla a livello economico. La squadra e le persone sono sempre state bene. Il presidente non sta tutti i giorni a stretto contatto e diventa tutto più difficile. Dobbiamo onorare questa società e fare di tutto per farla funzionare al meglio. La pressione la sento ma mi piace, mi sento il primo tifoso, l’allenatore, mi sento tutto. E’ un onore per me allenare una società così. Non mi fa paura, ce la metterò tutta per fare del mio meglio”.
Sugli ultimi 50 giorni
“Dico sempre la verità, sono stati 50 giorni non facili per me, per come vivo tutte le situazioni. Posso garantire che ho passato di peggio in società diverse, sono abituato. Sono convinto che si può solo migliorare, ho sentito tante voci in questi 50 giorni, che i giocatori vogliono andare via. Ad oggi nessun giocatore è venuto da me. Forse qualche procuratore ma io non parlo coi procuratori. Ripartiamo da una base importante, vedremo se questa squadra verrà rafforzata o no. Ma con i giocatori che rimangono partiamo da una buona base”.
Sul carattere
“Sono così, è una caratteristica che non posso cambiare, mi piace spronare i ragazzi. Fa parte di me”.
Sulla nuova stagione
“Bisogna guardare al futuro, abbiamo cambiato poco, sono sicuro che qualcuno arriverà. Dobbiamo ripartire con entusiasmo, gli alibi si mettono da parte. Siamo qui per sudare e lavorare. Le problematiche ci sono e ci sono state, abbiamo il dovere di preparare la stagione al meglio”.
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