Gennaro Gattuso, tecnico del Milan, ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Sky Sport al termine della sfida col Bologna. Di seguito sono riportate le sue dichiarazioni.
Sulla partita: “Penso che abbiamo palleggiato in modo sterile. Centralmente dovevamo fare qualche combinazione in più, serviva questo per vincere. Ci è mancata la stoccata. Potevamo verticalizzare di più. facevamo il solletico. Le palle gol andavano sfruttate meglio. Abbiamo fatto una partita mediocre”.
Sull’attacco: “Per tanto tempo nella mia gestione abbiamo giocato 433, si riempiva meglio l’area con interpreti diversi. Bonaventura si inseriva bene. In questo momento, con il 442, per gli avversari è più facile la lettura. In questo momento è così. Ci sta che chi è sostituito la può prendere male. L’importante è che finisca lì. In questi giorni, io e Patrick faremo una chiacchierata per il cambio”.
Sulle assenze a centrocampo: “Vediamo, sicuramente mancano due giocatori importanti. Abbiamo qualche centrocampista in panchina, ci inventeremo qualcosa. Non partiamo sconfitti. Ci teniamo questo punto sapendo che potevamo fare meglio. Abbiamo pareggiato in modo sterile. È difficile quando si gioca con una squadra rinunciataria, lì deve uscire fuori la qualità della squadra”.
Sul cambio di Cutrone: “Quando si gioca con due attaccanti, se uno non fa i movimenti al contrario, si fa il solletico. La scelta di togliere Cutrone è perché Castillejo gioca fuori e salta l’uomo. Mi sembravamo troppo piatti. Non siamo una squadra che ama andare sul fondo e mettere la palla in area. Penso che in questo momento è vero che i loro quinti marcavano Suso e Calhanoglu, ma quante volte nel primo tempo abbiamo mandato Calabria sul fondo. Poi però se non attacchiamo bene la porta facciamo fatica, sviluppiamo in maniera non corretta. Il problema è stato la facile lettura. Dovevamo fare di più. Kessie nel primo tempo a campo aperto ci è andato”.
Sul prepartita con Inzaghi: “Io più saluto forte più stimo la persona. Quando la cinquina forte non arriva vuol dire che non apprezzo abbastanza. Io sono contento del mio lavoro, mi piace, lo faccio con passione, ti fa invecchiare di più ma mi fa sentire vivo. Mi dà tanto”.