Rino Gattuso, tecnico del Milan, ha risposto alle domande in conferenza stampa alla vigilia del match con il Frosinone. Ecco le sue parole.
Sull’eventuale quinto posto finale: “Già ora non è un fallimento per me, poi siete liberi di scrivere quello che volete tanto vi siete già fatti i film in testa. Per me non sarebbe un fallimento, non perché voglio meriti personali, ma perché sarebbe scorretto. Poi guardando in casa altrove, Roma e Lazio che dovrebbero dire? Certo, c’è rammarico perché per due mesi siamo stati quarti da soli, col destino in mano, ma non è un fallimento. Concentriamoci sul nostro, diamo il massimo e cerchiamo di fare più punti possibili. Poi vedremo“.
Sull’ultima partita a San Siro per Abate? “Non posso dire tutto quello che penso di Ignazio, altrimenti staremmo qui un’altra ora. Non è stata una sorpresa perché quando è arrivato era un ragazzino e qualche schiaffone se l’è preso, ogni giorno lo battezzavo. Ma ha sempre dato tanto, e mi dispiace sia così ora perché è sempre stato un valore aggiunto per me, per il mio staff e per tutto lo spogliatoio“.
Su Biglia: “È a disposizione, si è allenato negli ultimi due giorni. Non è al cento per cento ma è disposizione. Domani viene in panchina e sarà a disposizione“.
Sulla media punti degli ultimi gironi del campionato: “Dal post Allegri, prendiamo tutti i punti fatti e paragoniamo ad ora. Ci sembra qualcosa normale ma non lo è, questa squadra sta facendo cose buone, il campionato che doveva fare. Si parla di noi come se fossimo noni o decimi, invece siamo ancora là“.
Su Suso: “È un giocatore importante. Eravate voi giornalisti che chiedevate di metterlo fuori, ma se guardo i numeri ha segnato e raggiunto 10 assist. Era da un decennio che al Milan qualcuno non arrivava ad una simile cifra. Un giocatore può avere alti e bassi, è normale, ma per come gioca è importantissimo per noi“.
Sul rapporto con Leonardo: “Credo che molti di voi non mi ascoltiate. L’ho già spiegato e lo ripeto. Queste sono cose che scrivete voi, che dite per riempire i giornali. Con Leonardo non c’è nessun problema, li avevo da giocatore ma non ora. Da quando è arrivato in dirigenza non c’è mai stato niente, a livello umano c’è grande correttezza e rispetto. Punto e basta“.
Sul suo futuro: “Non so cosa devo rispondere, non sta a me dimostrare ciò che ho fatto. Parlano i numeri e in questo momento sono chiacchiere da bar che vanno avanti da luglio e proseguono ancora, sempre sul mio futuro. Io penso solo ad allenare e fare punti, dopo chi mi deve giudicare lo farà”.
Con una vittoria, il Milan può mettere pressione sull’Atalanta che giocherà dopo? “Sono calcoli che non faccio, penso solo a vincere contro il Frosinone mettendo la squadra migliore. Io credo alla buona fede e in questi anni si tocca con mano che tutte le squadre ci mettono impegno e correttezza, anche nelle ultime giornate“.
Su Piatek: “L’ho visto bene, come in tutte le altre settimane. Deve pensare al bene della squadra, deve mettere tutto quello che ha e non pensare al suo orticello“.
Su un possibile incontro con la società: “No, in questo momento abbiamo messo da parte le chiacchiere e stiamo pensando solo all’obiettivo. Ci sarà tempo per parlare, ora testa al campo“.
Sull’Atalanta: “In questo momento non dobbiamo guardarci indietro, la fatica che abbiamo fatto e i risultati che non arrivavano con pochi punti raccolti. L’Atalanta non si è mai fermata e ha continuato, ci abbiamo messo del nostro perdendo punti, ma fanno un calcio che interpretano in pochi. Se arriverà in Champions sarà un traguardo meritato“.
Su De Rossi: “Daniele, in questi anni, ha sempre dimostrato di avere uno spessore umano incredibile. Questo è quello che mi ha sempre colpito. C’è sempre stato un bel rapporto, anche adesso, già ragiona da allenatore anche se vuole giocare ancora. Ha ragione Kolarov nelle parole che ha detto ieri, la Roma si accorgerà di quanto mancherà De Rossi in spogliatoio. È stata una figura importante nello spogliatoio della Roma e anche in Nazionale“.
Su Juventus-Atalanta? “No, noi siamo padroni del nostro orgoglio. Non perdiamo a perdere energie guardando altrove. Affronteremo un Frosinone già retrocesso che verrà a San Siro per giocarsela, pensiamo al nostro orgoglio e a fare più punti possibili“.
Sull’addio di Allegri: “Parlano i numeri e i trofei per lui, la sua storia. Il rapporto che ci lega è unico, lo conosco da quando ero un ragazzino che non aveva nemmeno un filo di barba in faccia, abbiamo vinto un campionato di B insieme e non volevano nemmeno darmi il premio in società e ci pensò lui. Tante storie, tante litigate, tanti abbracci, alti e bassi con lui ma è uno vero. È una persona che merita il meglio, e credo che domani lo riceverà dai suoi giocatori e tifosi. Ma noi dobbiamo pensare a fare il nostro, non guardare a Torino, i bianconerei hanno dimostrato sul campo di avere sempre mentalità“.
Le prime parole di Gattuso: “Domani supereremo un milione di tifosi accorsi a San Siro nel corso della stagione, bisogna dire un milione di volte grazie. Sono dati incredibili, abbiamo fatto momenti bene ed altri meno a livello sportivo, mancano ancora due giornate e ci stiamo giocando l’obiettivo. Speriamo di chiudere bene e dare qualche soddisfazione in più“.
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