Gennaro Gattuso, tecnico del Milan, ha risposto alle domande in conferenza stampa alla vigilia del match col Parma. Ecco le sue parole.
u Suso e Rodriguez: “Ricardo è un giocatore che a livello tecnico è uno dei più forti che abbiamo, fa sembrare facili cose che non sono facili. Gli arrivano le pallacce ma le fa passare facili, per come gestisce la palla ne esce sempre bene, ha padronanza a livello tecnico. E su Suso abbiamo provato a farlo venire un po’ più dentro e penso che possa farlo ancora di più. Tante volte, invece, mi aspetto da Calhanoglu che stia più largo, che ora tende ad accentrarsi troppo. Se non lavoriamo bene con le catene e non hai l’esterno, poi ci deve arrivare il terzino se no la catena non funziona”.
Sulla serenità: “Non fa parte del mio vocabolario, faccio finta di essere (sorride, ndr). Vivo allo stesso modo l’attenzione mediatica nei miei confronti come quando ero calciatore. Appena sbagliavo una partita si diceva che avevo i piedi di legno e io mi caricavo per dimostrare il contrario. Il segreto, tante volte, è non andare ad aprire i siti. Lo dico tanto ai miei giocatori, perchè rischi di farti male da solo. La soluzione è isolarti da tutto, al massimo senti qualche mugugno allo stadio o qualche insulto quando esco dal campo. Tutti mi prendono per pazzo perchè sto chiuso per ore qua a Milanello. L’importante è che mia moglie non mi dica nulla, sugli altri non mi interessa”.
Se è preoccupato per la stanchezza: “Non dobbiamo pensare a quello. Se riusciamo a battagliare da squadra, abbiamo due giorni per poterci riposare. Mi preoccupa il Parma per la tipologia di gioco che ha. Quando vengono 4-5 uomini a saltare in area ti possono fare male, così come in campo aperto sulle ripartenze. Sono diversi giorni che sto lavorando su questa partita. Non è facile giocare come fanno loro e lo possono fare. Secondo me domani giocherà Biabiany, che quando parte ha il motorino. Con la loro velocità e la loro organizzazione ci possono mettere in difficoltà e dobbiamo stare attenti”.
Su Mauri prima alternativa a Kessie e Bakayoko: “Bisogna confermarsi e fare bene. Josè Mauri ha fatto bene con il Dudelange quando è entrato. Bisogna continuare. Anche Bertolacci, ha sbagliato un po’ di palloni, ma la prestazione che ha fatto non era da buttar via. I giocatori devono farsi trovare sempre pronti, sulle gerarchie non è cambiato sicuramente nulla. C’è anche Montolivo, si deve allenare bene, perchè anche lui ha la possibilità di entrare in campo”.
Su Bakayoko e Cutrone: “Non erano al massimo, anche per una questione di recupero. Oggi si sono allenati e sono a disposizione”.
Se gli piacerebbe allenare Fabregas e se è a conoscenza di contatti con il centrocampista del Chelsea: “(ride, ndr). E’ normale che mi piaccia lui, così come mi piacciono Modric e Kantè, così come tutti i giocatori. Sono domande che vanno fatte a Leonardo e Maldini. In questo momento, credetemi, ma sono io che non voglio pensare al mercato io. Se una roba si deve fare, come Paquetà, ci si siede al tavolo e se ne parla. Non è che ogni giorno parlo con Leonardo, Maldini, Gazidis o Scaroni perchè c’è la possibilità di fare un giocatore. Si parla solo quando c’è la possibilità di fare un giocatore all’80-90%. In questo momento stanno uscendo fuori tanti nomi”
Sul possibile ingaggio di Cristiano Ronaldo: “Se Mirabelli ha detto quello, sicuramente lo sapevo anche io. Mica è scemo Mirabelli, c’è stata la possibilità. E’ tutto vero quello che ha detto, poi ci sono di mezzo tante cose ma confermo tutto quello che ha detto. Avresti voluto qualche dettaglio in più eh? (ride, ndr)”.
Se domani entrerà Conti: “Se lo merita, gli manca l’ultimo step e lo sa. A livello di veemenza e di come tiene il campo è un giocatore ritrovato. Ora gli va data la possibilità di toccare con mano tutti questi progressi. Deve migliorare un po’ nell’uno contro uno quando viene puntato. Questa settimana abbiamo fatto un lavoro specifico. Giovedì mattina Castillejo lo puntava e vi posso assicurare che quando ti punta lo spagnolo devi stare bene per fermarlo. Non ha nessuna fretta, il fatto che non abbia dolore per noi è già qualcosa di importante”.
Se è più adatta la difesa a quattro o a tre: “Domani lo vedrete. I loro quattro difensori sono quattro centrali puri, hanno otti giocatori che si difendono e due giocatori che ribaltano l’azione velocemente in avanti. E’ una squadra costruita con criterio, faccio i complimenti per quello che stanno facendo. Non è facile affrontare il Parma in questo momento”
Sul processo di crescita della squadra e sul contatto con Gazidis: “Gazidis è un uomo di calcio, che ha portato l’Arsenal ad ottimi livelli come risultati sportivo-economici. Abbiamo pranzato insieme con lui, Leo e Paolo e ha visto l’allenamento. Ti affascina quando parla, lo ascolti volentieri, perchè si vede che è un uomo di esperienza. Può essere un valore aggiunto per il club. Sulla crescita la cosa che mi sta piacendo di più è vedere giocatori che danno la disponibilità per i continui cambi moduli che stiamo facendo. Ci mancava e sono molto contento di questo. Paragoni con il mio Milan? Il calcio negli ultimi 7-8 anni è cambiato in modo incredibile. Non si possono fare paragoni, questa squadra ha grandissimi margini di miglioramento ed è molto giovane. Quella era una squadra di campioni”.
Se dicembre è un mese chiave: “Bisogna fare meno danni possibile, riuscendo a fare più punti possibile e passando il turno di Europa League e poi vedremo. Pensiamo partita dopo partita e pensiamo a recuperare energie. E’ vero che abbiamo subito tanti infortuni, ma vedo un gruppo che si è ricompattato nelle emergenze. Ho visto la squadra che riesce a fare una corsa in più a livello difensivo. Dobbiamo continuare con questo spirito”.
Sull’anno da allenatore del Milan: “Spero di migliorare, di sbroccare il meno possibile e di arrivare a contare fino a dieci. Adesso siamo a due mezzo/tre. Dicono che bisogna fare esperienza e crescere, il 9 gennaio farò 41 anni. Spero di migliorare nella lettura della partita e nella preparazione della gara. Il carattere lo posso modellare, ma ci vuole del tempo. Spero di migliorare a livello tecnico-tattico”.
Su Calhanoglu: “Per ritrovarlo serve che abbia continuità di prestazioni come l’anno scorso, con grandissima intensità e tecnica. Spero che continui come ha fatto nel secondo tempo con il Dudelange e nel secondo tempo contro la Lazio”.
Su cosa servirà domani per vincere: “Se giochiamo come contro il Dudelange domani non si vince. Però ci sta che quando si cambia tanto possano venire prestazioni al di sotto delle aspettative. Sapevo a cosa andavo incontro, però ho preferito dare minutaggio ai giocatori. Domani serve una prestazione totalmente diversa. La cosa che mi fa ben sperare è che sul 2-1 ho visto facce diverse e che la mia squadra aveva capito che non poteva fare una figuraccia simile. Dobbiamo continuare con questa umiltà”.
Su perchè ci saranno 60mila tifosi a San Siro: “Qualcuno ha sbagliato a scrivere le mie parole. Io non sono contrario alla partita alle 12.30. Se si fosse giocato alle 18 ci sarebbe sicuramente meno pubblico. Io ho solo contestato il fatto che abbiamo giocato il giovedì e giochiamo alle 12.30 di domenica. Ho pensato al mio orticello e al recupero dei miei giocatori, senza offendere nessuno. In questo momento la gente apprezza molto i sacrifici che sta facendo la nuova società e apprezza l’impegno che la squadra sta mettendo. Sull’impegno nessuno può dire nulla”
Su come è replicabile domani la partita giocata contro la Lazio: “Innanzitutto rispettando l’avversario e capendo bene le qualità che hanno. E’ una squadra che gioca su 38 metri. Sulle distanze è una squadra che si chiude, però poi quando riparte fanno paura. Dobbiamo farli correre quando abbiamo palla, ma fare attenzione a non sbagliare sulle loro ripartenze. Domani ci saranno quasi 60mila tifosi, per noi dev’essere motivo d’orgoglio”.
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