Gennaro Gattuso, tecnico del Milan, ha risposto alle domande in conferenza stampa alla vigilia del match con il Bologna. Ecco le sue parole.

Squadra pronta per le ultime quattro gare? “Domani credo faremo una partita gagliarda, solo chi non ha cuore non riuscirà a farlo. Siamo stati cinque giorni qua e per qualcuno è stato difficile, domani mi aspetto molto“.

Le parole di Lippi: “Ho già risposto alla storia degli alibi che creo verso i giocatori, cercherò di migliorare. Non penso di aver difeso troppo i miei ragazzi, o sempre detto quello che penso“.

Parlato con Romagnoli? “Sì, ha chiesto scusa per il gesto verso l’arbitro e fa parte del percorso che deve fare anche lui. È migliorato tanto e può crescere ancora“.

Gattuso troppo buono? “Questione diversa. Anche se siamo giovani bisogna parlare, bisogna dirsi le cose. Poi magari resta rancore per qualche giorno, ma in un gruppo di 27 persone bisogna comportarsi così. Non siamo gente che fa come gli pare, c’è qualcuno che sbaglia ma poi il resto sono ragazzi con testa e mentalità. Non penso di essere stato troppo buono, anzi a volte ho rotto troppo le scatole, ma vedremo“.

Il settimo posto attuale: “Abbiamo buttato via troppi punti, che occasioni abbiamo sciupato. Ora dobbiamo crederci, abbiamo perso il quarto posto e proveremo ad andare a prenderlo di nuovo. Facciamoci trovare pronti, battaglieri e con il coltello fra i denti. Ma c’è rammarico perché siamo stati quarti per mesi e non siamo riusciti a gestirlo“.

Si poteva andare prima in ritiro? “Io non ci ho mai pensato prima, io sono anche contro i ritiri. Quando si lavora bene non servono, vorrei arrivare al giorno della partita, mangiare insieme e andare al campo come in altre nazioni. Ma ci sono regole da rispettare ed è una decisione presa. Ma lo ripeto, io sono contro i ritiri“.

Cosa si aspetta per le prossime gare? “La voglia di far vedere che non siamo morti ed il desiderio di dimostrare che ci siamo. Mi aspetto qua, possiamo rifarci e mostrare il nostro valore“.

Sulle parole di Mihajlovic: “Ci devono dare forza, è quello che adesso pensano di noi e dobbiamo trovarci la forza e l’orgoglio per reagire. Domani dobbiamo ricordarci anche di queste parole qua“.

Le condizioni di Conti: “Ieri ha fatto la prima parte di allenamento con noi, oggi proverà ad allenarsi con il gruppo“.

Provato un modulo diverso? “Domani vediamo“.

Il confronto con il gruppo: “È diverso dire che l’allenatore è mollo rispetto ad un ambiente in difficoltà. È un dato di fatto, facciamo fatica, ma io non sono dimesso. Dobbiamo dirci le cose in faccia, invece tante volte per non fare polemiche siamo rimasti zitti. Se un atteggiamente sbagliato non va, bisogna segnalarlo. Il rancore lo porti qualche giorno e poi finisce, noi invece abbiamo sbagliato tutto questo nelle ultime settimane. Diciamo le cose, poi passano sempre. Anche la storia del rapporto con Leonardo e Maldini, basta scrivere certe cose. C’è un rapporto professionale e personale, a livello umano c’è rispetto e confronti giornalieri nei quali ci diciamo tutto. A me la società non ha mai detto nulla che me ne andrò, quindi sono robe che scrive la stampa, non so a che pro. A me interessa solo portare in alto il Milan, poi il resto delle cose che leggo sono assurda. Ma con Leonardo e Maldini c’è assoluto rispetto”.

Giocatori troppo difesi? “Sono sicuro che la squadra non abbia sentito di aver alibi, hanno sempre dato il massimo, anche nelle ultime gare. Adesso siamo questi, lo dicono i risultati. Non mi pento di tutto ciò che ho detto in stagione, abbiamo sempre saputo reagire, domani mi aspetto che torneremo a battagliare“.

La situazione Bakayoko: “È tutto rientrato, ha chiesto scusa alla squadra e il discorso vale anche per lui“.

Le serate dei giocatori: “A me delle serata non interessa, nella vita privata fanno ciò che vogliono e non faccio il carabiniere, l’importante è che quando si lavora si fanno le cose in un certo modo. Quelle volte che uscivo mi sono sempre divertito, ma rispettavo le regole, lavoravo e nessuno poteva dirmi nulla. Se i giocatori fanno serate non c’è problema, l’importante è che si lavori bene qua“.

Gattuso meno convinto del progetto? “Ma quale spento? Ma mi conoscete? Secondo voi posso essere spento? Cosa vuol dire, è normale che dopo solo 5 punti in sette giornate si è un po’ così… Ma secondo voi io mollo? Vedetemi la mia storia, ho sempre lottato fin dai 17 anni. Quando non avrò più voglia resterò coi miei figli e i miei cani, mi godrò la vita. Se fossi stato dimesso non sarei andato in ritiro con tutti i ragazzi. Nelle difficoltà è l’allenatore il primo che va in croce, ma non è vero che sono molle o dimesso. Dite solo sciocchezze“.

I nomi accostati alla panchina del Milan: “Il mio unico obiettivo è andare in Champions League, e ho due anni di contratto. La parola dimissioni per me non esiste, il resto non conta nulla“.

L’incontro a Casa Milan: “Non è stata presa nessuna decisione, abbiamo solo parlato del gruppo e di cosa potevamo fare. Abbiamo sostanzialmente ripetuto quello che ci eravamo detti a Torino. Ho letto tante stupidaggini ma abbiamo solo parlato dei giocatori“.

Il Bologna di Mihajlovic: “Stanno bene, da quando c’è Sinisa viaggiano molto forte. Hanno velocità, hanno cambiato modo di giocare ma ripeto, domani possiamo ancora affrontare la squadra più forte al mondo, ma abbiamo il dovere di dire la nostra, dimostrare che siamo vivi con una prova gagliarda“.

Corsa Champions ancora viva? “Chi gioca a calcio, chi fa sport, sa benissimo che ci vuole ambizione, l’orgoglio di sentire quella musica e certe partite… Ora stiamo vivendo un periodo negativo e bisogna cercare qualcos’altro, quando si entra nel tunnel bisogna analizzare tutto per capire cosa funziona e cosa no. Chi gioca nel Milan deve avere questa ambizione“.

I motivi del ritiro: “Ho fatto una roba che non volevo fare, ma ci sono regole da rispettare per tutti. Nei momenti di difficoltà bisogna capire l’ambiente e la maglia che si indossa, ho fatto la scelta del ritiro perché mi sembrava che tutti non ci stavamo più con la testa. Siamo insieme da quattro-cinque giorni, questo ci ha rafforzato, vedremo domani“.

Il momento del gruppo: “Ci siamo allenati bene, è stata una settimana in cui ho sentito tante inesattezze e tante robe sbagliate. La decisione del ritiro l’ho presa io e la società mi ha appoggiato, ho visto una squadra incazzosa e dobbiamo dimostrarlo sul campo. Il ritiro non è il massimo, ma abbiamo il dovere di assumerci la responsabilità di tutto“.

Le prime parole: “Prima di cominciare, oggi è il compleanno di Mattia Caldara e vogliamo fargli gli auguri. Lo aspettiamo a braccia aperte, è un ragazzo sfortunato e lo aspettiamo“.