Gennaro Gattuso, tecnico del Milan, ha risposto alle domande in conferenza stampa alla vigilia del match con la SPAL. Ecco le sue dichiarazioni.
Sulla cosa che gli ha dato più fastidio: “Far passare il concetto che con 65 punti fatti e una gara ancora da giocare sia la normalità, una roba dovuta e già tutta scritta. Poi ci sono tante cose, ma sembra che tutto questo gruppo non valga nulla, che tutti devono andare via e sono solo scappati di casa. Ma non è così, è vero abbiamo sbagliato ma fatto anche cose positive. Tutto quello che abbiamo fatto non era scritto e scontato, anzi, è stato difficile e abbiamo fatto di tutto per essere ancora aggrappati all’ultima giornata. Poi se andiamo in Champions League domani vediamo, voglio proprio vedere chi sale sul carro… Poi ad alcuni di voi vi prendo a legnate (ride, ndr)“.
Le parole conclusive della conferenza: “Ringrazio tutti e scusatemi se qualche volta mi è partita la testa, devo migliorare su questo e ringrazio tutti per la professionalità anche se a volte avete scritto stronzate. Che dire di tutto il resto? Sono stati mesi importanti e difficili, ma quando si allena una squadra come il Milan è un sogno e mi è stata data questa grande possibilità. Farò di tutto per starci più a lungo possibile e portare risultati importanti per questa gloriosa società“.
Sulla mancanza di esperienza con gli addii di Abate e Zapata: “Questo sono scelte societarie, ho detto quello che pensavo ma rispetto la scelta del club che vuole andare su una linea ben precisa. Per come si sono comportati e la loro professionalità, posso solo dire cose positive. Poi le scelte le fa il club, bisogna veramente ringraziare per la professionalità che hanno messo fino all’ultimo giorno“.
Sull’affetto con i tifosi: “Quando superi il milione di tifosi a San Siro in una stagione, bisogna solo applaudire e ringraziare. I nostri tifosi hanno fame di Milan, l’amore e l’attaccamento che ci hanno dimostrato è sempre stato unico. Un vero valore aggiunto e si meritano molto molto di più rispetto a questa mancanza di risultati degli ultimi anni“.
Sul ricordo migliore: “Tutto, mi porto tutta la stagione. C’era un momento che avevamo dieci assenti e chi c’era ha dato tutto. La cosa che mi fa più rabbia quest’anno è che abbiamo sempre dovuto prendere delle mazzate per svegliarci. Quando invece eravamo in tranquillità non abbiamo mai giocato con rabbia e cattiveria. Venivamo fuori solo nei momenti di difficoltà, questo mi fa rabbia“.
Sul Milan giovane anche la prossima stagione: “Ancora più giovane diventa dura poi (ride, ndr). Il più deluso però dalle difficoltà di gioco sono io, mi ero fatto la bocca per come giocavamo bene ad inizio stagione. Ecco perché è importante trovare giocatori funzionali, non solo forti. Ma oggi non penso al futuro o a cosa succederà, ho testa solo alla SPAL e da lunedì penseremo a tutto quello che succederà“.
Su quanto è cambiato Gattuso da inizio stagione ad oggi: “Nulla, mi guardo allo specchio e sono solo più invecchiato. A me non sembra sia passato un anno, dalla tournée in America ad inizio stagione sono passati dieci anni. Sul piano professionale, ad inizio della carriera ero molto più furente mentre ora a livello caratteriale e di rapporto con i giocatori mi sento migliorato tantissimo. Sono stati bravi anche loro ad aiutarmi a calmarmi“.
Sul giocatore che lo ha sorpreso: “Non voglio parlare dei singoli, in tanti sono migliorati. Vedere come ha giocato Abate da centrale è stato una sorpresa, abbiamo passato un po’ di settimane a convincerlo e poi è stata la sorpresa più grande. Ha interpretato il ruolo alla grande, ma poi in tanti hanno fatto bene. Purtroppo per qualità ci è mancato molto Çalhanoglu, vedere che ha segnato così poco mi fa rabbia perché potrebbe farne 7 o 8 per la balistica che possiede“.
Giocare in trasferta rende il Milan più libero di testa? “Non lo so, dobbiamo essere gasati quando San Siro ci spinge in 65 mila e non può venirci il braccino. Contro il Frosinone abbiamo giocato male nel primo tempo, poca verticalità e zero seconde palle. Dopo il rigore poi ci siamo ripresi e domani non possiamo replicare il primo tempo fatto col Frosinone perché la SPAL è nettamente più forte“.
Un solo punto dalla Champions può cambiare le valutazioni della stagione? “Penso che negli ultimi dieci o quindici anni, il lavoro del giornalista è cambiato in maniera incredibile. Diventato un modo strano, ci sono anche siti che scrivono senza controllo e alcuni non hanno esperienza per farlo“.
Sull’estate che verrà: “Il tifoso deve sapere che c’è dietro una società molto forte, fatta da persone in gamba, e deve aspettarsi il meglio perché ho conosciuto tutti quelli che gestiscono il club e sanno su che strada devono andare. Bisogna aver fiducia e stare tranquilli“.
Vantaggio o svantaggio mentale giocare sapendo che tutto dipende da altre squadre? “Noi dobbiamo pensare a fare il nostro, l’errore che possiamo fare è quello di giocare a Ferrara pensando agli altri. La SPAL che affrontiamo domani ha un obiettivo, vogliono arrivare decimi e in ballo ci sono molti soldi. Domani sarà veramente molto difficile“.
Su cosa manca in attacco per il salto di qualità: “Non c’è molto da fare. Tante volte bisogna analizzare bene e capire che tipo di calcio si voglia fare, con calciatore funzionali alla propria idea. Per il tipo di squadra che siamo, serve un po’ di esperienza e un po’ di responsabilità, credo serva andare alla ricerca di questo“.
Sulle critiche eccessive: “Non mi interessa chi parla bene e chi parla male. In questo momento devo solo concentrarmi sul lavoro che già è difficile da fare, se poi ogni giorno devo ascoltare chi butta lì parole perdo tempo. Sono stato il primo a voler alzare l’asticella quest’anno perché avevo fra le mani una squadra giovane e non potevo dire ‘siamo da sesto posto’. Spiace perché nel momento in cui avremmo potuto fare qualcosa in più siamo mancati. Ma tutti i meriti e le cose positive vanno ai ragazzi, non a me. Anche nelle difficoltà hanno sempre lavorato, uscendo nei momenti difficili. Nei momenti sereni invece non abbiamo dato il massimo, questo è un rammarico“.
Su cosa non rifarebbe di questa stagione: “Rifarei tutto, nel bene e nel male rifarei tutto. Perché dopo non sono un calcolatore o uno che programma quello che devo dire o fare, sono spontaneo e preferisco essere così. Se devo analizzare, forse qualche errore c’è stato ma cercherei di migliorarmi a livello tecnico o tattico“.
Sul fioretto per la Champions: “Potrei fare di tutto o nulla, ma in questo momento non ho la testa per pensare a queste cose. Forse sono dieci anni che non mi taglio la barba, se succede magari domani sera mi presento senza barba. Ma ripeto, non lo so, vedremo“.
Sulla conferma: “Mi viene da ridere. Fino alle 22.30 di domani bisogna solo parlare di campo, solo della SPAL. Da settimana prossima ci sarà tempo e modo di parlare di tutto questo“.
Sul fallimento in caso di quinto posto: “No, perché se andiamo a vedere abbiamo fatto più punti rispetto agli ultimi anni. Ne abbiamo passate tante e ne siamo sempre usciti, sulla carta c’erano squadre più forte di noi che stanno sotto. Abbiamo sprecato delle possibilità ma il lavoro della squadra non è da buttare via. Poi ripeto, a me la società non ha mai detto di andare obbligatoriamente in Champions League, ma solo di provarci. E ci siamo, siamo all’ultima giornata e ce la giochiamo. Ma il club non ha mai detto ‘obbligatoriamente’ Champions“.
Sull’allenamento: “Allenare il Milan è un sogno, è stato difficile e spero possa continuare. È stato un onore e spero di poterlo fare il più a lungo possibile“.
Sulla settimana: “Non ho visto tanti movimenti di valigie, armadietti svuotati o cose del genere. Ho visto tutto al proprio posto e grande professionalità da parte di ogni singolo giocatore. Stessa partecipazione e sorrisi anche dalla dirigenza, non è cambiato nulla. Domani ci giochiamo tanto, tutti uniti“.
Ancora sul match: “A fine partita l’abbraccio ci sarà con tutti, perché è un gruppo a cui devo tanto. A noi manca la ciliegina sulla torta ad un campionato importante, perché tutti questi giocatori meritano il massimo rispetto, ho solo parole positive“.
Sulla partita di domani: “Conosco bene la SPAL perché il loro nucleo aveva cominciato in Serie C quando c’ero io, ogni anno Semplici migliora e allena bene la propria squadra. Domani dobbiamo stare attenti perché giocano molto bene, hanno Lazzari e Fares che sulle fasce vanno a mille all’ora. Servirà battagliare, fino alle 22.30 pensiamo al nostro dovere poi vedremo cosa succederà“.