Gennaro Gattuso, tecnico del Milan, ha risposto alle domande in conferenza stampa alla vigilia del match con la Lazio. Ecco le sue dichiarazioni.
Sulla tattica: “Quando vuoi giocare in modo organizzato, giocare sui 25/30 metri c’è un problema, quando hai palla devi cominciare a palleggiare, perdi tante energie, quando hai palla devi essere fresco mentalmente, lucido. Siamo stanchi del lavoro in copertura, dobbiamo sviluppare di nuovo. Quando una squadra deve giocare e partire dal basso fa fatica, il nostro problema è questo. Stiamo facendo meno bene la costruzione e la difesa a campo aperto, stiamo facendo entrambe le cose a metà. Per aggiustare la fase difensiva siamo diventati carenti in quello che facevamo in modo perfetto nelle prime sette partite”.
Sulla Lazio: “Quando la Lazio attacca ti trovi sempre 5 giocatori a riempire l’area. E’ una squadra che porta tantissimi giocatori in avanti, non so se giocheranno più in avanti ma cambierà poco per noi. E’ una squadra che ha cambiato poco dall’anno scorso, la tipologia di gioco è rimasta uguale. Sull’esterno ti possono mettere in difficoltà, Immobile attacca la profondità come pochi”.
Sui difensori infortunati: “Abbiamo tanti infortuni nel reparto di difesa, perché in tutte le squadre mancano 3/4 giocatori. Non avere tanti difensori centrali fa effetto, ma sono convinto che domani faremo una grandissima partita”.
Sull’anno al Milan da allenatore: “E’ passato un anno ma sembrano dieci a livello calcistico. Ho vissuto un anno bello, è un gruppo valido, di ragazzi che stanno dando tutto, è un gruppo che riesce a stare bene insieme. Ci chiamiamo Milan, veniamo giudicati anche in maniera eccessiva ma ci sta per la storia. Per come sono cresciuti i ragazzi in questi mesi, la squadra è cresciuta tantissimo, l’asticella è ancora alta, dobbiamo sopperire a tanti errori, ma si può partire da qualcosa. Il merito è dei ragazzi che hanno voglia di migliorarsi”.
Su Simic: “Una possibilità? Anche domani, non si sa mai. Abbiamo provato la difesa a tre ma anche quella a quattro. In queste nove partite lo abbiamo a disposizione, dobbiamo metterlo in condizione di farlo esprimere al massimo”.
Su Cutrone: “Deve fare la sua partita, dobbiamo riuscire a giocare da squadra, quando arrivano le palle deve sfruttarle, sfruttare le sue caratteristiche, non deve sentire troppe responsabilità. Va lasciato tranquillo”.
Su Ibrahimovic, Higuain e Bonucci: “Voi state sbagliando un passaggio, che è fondamentale. Quando dite che Ibrahimovic si propone… Forse anche no. Forse invece è il club che l’ha cercato, lui ci sta pensando. Poi penso che la cosa più importante sia la mentalità, quando si fa un cambiamento, capendo che ora siamo un club in costruzione e chi arriva deve dare una mano anche a livello di testa. Dopo 13 anni di Milan sono andato a Sion, dopo tre giorni volevo andare via, perché ero abituato ad allenarmi in un modo diverso, per me quei giorni sono stati difficili. Poi ho abbassato le pretese, ho abbassato l’asticella a livello caratteriale, ho iniziato a capire chi avevo di fronte. Questo aspetto va considerato. Milanello non è una zona di parcheggio. Bonucci ha dato tantissime cose, Higuain sta dando tante cose deve migliorare su quell’aspetto del nervosismo. Non voleva vendicarsi con la Juve, poteva gestire meglio l’episodio sull’arbitro. Il rigore se la sentiva, li ha sbagliati Maradona… Deve continuare senza cercare gli alibi, leggere poco, ascoltare pochissimo quello che viene dall’esterno”.
Su Ibrahimovic che l’ha definito un vincente: “Con me non si vince nulla, ho perso una finale di Coppa Italia (scherza ndr). E’ stato un mio compagno di squadra, abbiamo un ottimo rapporto, ad avercene di giocatori così, lo ringrazio per quello che ha detto e vedremo”.
Su Higuain: “Le frasi sui giornali non mi disturbano. E’ capitato di giocatori che sono venuti e hanno avuto dei problemi familiari come Bonucci che ha fatto una scelta precisi. Higuain non mi ha mai detto di voler andare via, gli ho detto di essere meno nervoso. Sulle altre cose non ho mai parlato, è uno dei giocatori più importanti, deve essere meno nervoso. Mi sembrano strani questi titoli sui giornali, se avesse avuto voglia di cambiare aria me l’avrebbe detto”.
Sulla squadra: “La squadra ha voglia, ha capito il momento, è una squadra che ha sempre avuto questo tipo di atteggiamento. All’inizio giocavamo un buon calcio e non riuscivamo a vincere le partite. Quest’anno giochiamo meno bene ma abbiamo fatto più punti. Dobbiamo essere bravi a recuperare i giocatori e fare i risultati”.
Sulle sconfitte con Juventus e Inter: “La Juventus è la squadra più forte del campionato e tra le squadre più forti in Europa, la partita non è stata da buttare via. La differenza c’è e si nota. L’Inter ha caratteristiche ben precise, abbiamo perso per episodi, non ci hanno messo alle corde. Abbiamo qualcosa in meno ma si possono affrontare con una mentalità completamente diversa. Quando affrontiamo queste squadre lo facciamo con la giusta cattiveria”.
Sulle frasi di Ibra sul Milan: “Non avevo bisogno delle parole di Ibra per capire che il Milan piace ancora tanto ai giocatori. Chi viene qua è sempre contento e gasato di indossare una maglia così gloriosa”.
Su Calhanoglu: “Sta un po’ meglio. Se mentalmente si metteva di traverso poteva dirmi di non giocare. Le sue prestazioni sono anche colpa mia e del mio staff, lo abbiamo convinto a giocare anche se era al 50%. Così per Kessie. A livello balistico se Calhanoglu non sta bene fa fatica a calciare. E’ tornato, sta un po’ meglio. E’ un giocatore che ci serve al massimo”.
Sugli infortunati: “Romagnoli e Musacchio si può provare ad averli a disposizione tra 2/3 settimane, questa è una mia idea parlando con lo staff medico. Ho letto che tuttologi hanno detto ciò che abbiamo fatto e ciò che abbiamo fatto. Al Milan ci sono grandi professionisti, quest’anno siamo a 5 infortuni muscolari. Si sono fatti male tutti insieme. Romagnoli in Spagna non l’ho fatto giocare perché era a rischio infortunio. Romagnoli si è fatto male a Coverciano. Biglia si è fatto male su campo 3 non scattando. Caldara si è fatto male a campo 5 che assomiglia per caratteristiche a San Siro, unico giocatore che si fa male scattando. Non sto cercando gli alibi, siamo una squadra che non lavora in palestra, non facciamo allenamenti di gambe in palestra. Forse abbiamo sbagliato qualcosa, ma se andiamo a vedere negli altri anni è successo di peggio”.
Sulle tante assenze: “Abbiamo tanti giocatori fuori ma non deve essere una scusa, dobbiamo dare tutti qualcosa in più. Giochiamo anche con tanti giocatori fuori ruolo, ma dobbiamo stringere i denti e migliorare la classifcia”.
Sul momento: “Ho visto la squadra viva, anche chi è arrivato dalla Nazionale, mi è piaciuto molto lo spirito, sono molto soddisfatto”.