Gennaro Gattuso, tecnico del Milan, ha risposto alle domande in conferenza stampa alla vigilia del match col Torino. Ecco le sue parole.
Nuovamente su Milan-Torino
“Abbiamo sempre pressione quando indossiamo il rossonero, in ogni gara. Domani affrontiamo un Toro con qualità che ci possono mettere in difficoltà, poi hanno 5 interpreti che fanno paura e sono forti fisicamente. In più abbiamo il problema dei centimetri, lasciamo qualcosa sui calci piazzati in cui loro sono molto forti. Serve attenzione in tutto, cerchiamo di non subire troppo il Torino“.
Il riscatto di Bakayoko
“Io non faccio il contabile, la società sa i giocatori che mi piacciono. Devono essere funzionali a ciò che mettiamo in campo. Per riscattare Baka ora ci vogliono soldi importanti ma non ci penso, io ho la testa su come metterlo in campo e farlo andare meglio. Quando ci sediamo poi la dirigenza sa verso che strada andare“.
I cambiamenti del calcio negli ultimi anni
“Nel 2008-09 il giocatore che sbagliava meno e toccava più palloni era Pirlo, poi c’erano solo centrocampisti come Montolivo, Seedorf e così via. Oggi ci sono solo difensori centrali in testa a queste classifiche, il calcio è cambiato nel palleggio e nel giro palla. Ora si verticalizza meno e ci sono difensori che toccano sempre il pallone, alla pari di Pirlo come dieci anni fa. Tutto questo porta alla ricerca di un nuovo modo di calcio, a velocità impressionanti con picchi di 33 o 34 km/h. Noi siamo stati bravi a cambiare il nostro modo di giocare, anche la Nazionale ora palleggia e ci mette del suo. Le differenze più evidenti sono queste“.
Lo schieramento difensivo
“Ho tante idee per domani ma poi bisogna metterle in campo. Mi piacerebbe giocare a tre, forse giocheremo a tre con Suso mezz’ala, abbiamo tante cose in testa ma in questo momento dobbiamo metterne meno fuori ruolo e farli andare al massimo. Penso a tante cose ma è difficile farle adesso. Oggi pomeriggio proveremo due o tre soluzioni“.
Nuovamente su Paquetá
“Fatemi le domande su di lui a gennaio, quando sarà ufficiale. Non dimenticatevi le domande che avete su Paquetá, tenetele e poi me le farete“.
Sul derby femminile
“È Carolina (Morace) che deve dare i consigli a me, non io a lei. Non le ho detto nulla in particolare, ma è vero, a volte chiamo io la Morace per avere i consigli“.
Il sorpasso sull’Inter
“No, non ci penso. Io penso alla partita di domani e sull’Inter mi ripeto, sono forti e lo dimostrano anche in Champions. Stare attaccati a loro è uno stimolo extra, ma da parte mia non c’è l’obiettivo di finire davanti. Io penso solo a migliorare ai miei ragazzi e di finire in Champions, farei una firma grossa come questo tavolo per tornare in Champions a fine stagione“.
La forma fisica di Bakayoko e Çalhanoglu
“Un calciatore può sempre migliorare e capire dove può crescere ancora. Ora di Tiemoue mi sta piacendo la fisicità e il suo modo di muoversi, mi ha sorpreso la sua posizione e la capacità tecnica. Ora gioca bene, non rischia e sta bene, non gli manca nulla ma deve ancora andare avanti. Su Hakan sapete cosa penso, può fare molto di più. Se le sue prestazioni non sono state brillanti è anche colpa mia che lo schieravo quando non stava bene, ma lui mi dava comunque massima disponibilità. Sappiamo che i colpevoli di alcune gare opache siamo noi, ma ci ha sempre dato una mano e dobbiamo solo ringraziare. Può fare di più perché ha corsa, balistica, è intelligente“.
La pericolosità di Iago Falqué
“Un giocatore che somiglia a Suso, sembrano fatti con lo stampino anche fisicamente parlando. Ha caratteristiche diverse, va in velocità, salta bene l’uomo, fa gol ed è pericoloso sulle punizioni. Quest’anno sta dimostrando di star bene a livello fisico, scende in campo da leader. Serve la massima attenzione perché può farti male da solo o creare per i compagni“.
La situazione Ibrahimovic
“Non mi risulta nulla, vale sempre quello che dico. C’è Leonardo, Maldini e Gazidis, fate questa domanda a loro. Io devo pensare a quello che ho tra le mani, a Borini che ha un fastidio alla caviglia, a come far muovere i miei attaccanti. A tutto il resto ci pensa la dirigenza“.
Sui prossimi impegni ravvicinati del calendario
“Io non volevo fare nessuna polemica, era meglio che stessi zitto. Sembra che faccio il piangina ma non lo sono. Non c’è nessun problema, pensiamo al Torino e poi sposteremo la testa all’Europa League e tutto il resto“.
I recuperi di Musacchio e Romagnoli
“Entrambi hanno fatto l’ultima risonanza quattro giorni fa, hanno ricominciato a correre e stanno facendo carichi di lavoro. Vediamo settimana prossima, sicuramente è un po’ più avanti Mateo ma siamo sulla buona strada. Già stanno correndo, è un passo importante“.
Le parole di Montella
“Nulla da dire, nessun fastidio. Lui la pensa così, gli auguro di trovare il meglio e presto un lavoro. La mia cartuccia già l’ho sparata, non posso rispondere ogni giorni agli attacchi“.
Il contributo di Paquetá
“Lucas arriverà domani, starà con noi e farà dei test e poi sarà nostro dai primi di gennaio. Viene a vedere la città, la futura casa, parlerò di lui quando sarà ufficiale“.
Su Juventus-Inter
“Ho visto una grande Inter, una squadra che riesce a giocare un ottimo calcio anche allo Stadium. I bianconeri sono tosti e difficili per chiunque, ma noi pensiamo al nostro che guardare e gufare gli avversari non serve, anzi ti si ritorce contro. Sono rimasto impressionato però dall’Inter“.
L’aria nuova di Milanello
“Giocarcela con le grandi alla pari? Ce lo dirà il campo e il tempo. Dobbiamo continuare e non abbiamo fatto nulla, già da domani servirà massima attenzione. A livello di mentalità e di gruppo siamo sulla strada giusta, normale che per avvicinarsi alle big servirà crescere molto ma già da ora si respira un’aria nuova con una società con desiderio di fare cose importanti. Se uniamo tutte queste cose può essere un valore aggiunto“.
Il momento di Higuaín
“Anche quando tutti pensano che sia arrabbiato, il sorrisso e il ‘cazzeggio’ in spogliatoio non è mai mancato, di fare battute. Non segna da un mese, è vero, ma in mezzo c’è la squalifica, la sosta e l’infortunio. Dobbiamo essere bravi noi a capire che è fondamentale e mai un problema perché è un campione e sa giocare a calcio. Lui deve solo concentrarsi ad aiutare la squadra, senza la fissa del gol. Quelli vengono da soli, pensi alla squadra e il gruppo lo aiuterà“.
Mai pensato al terzo posto?
“No, ma quando c’è disponibilità, voglia e tranquillità può succedere di tutto nel calcio. Dopo il periodo di soli infortuni ho visto un’aria diversa, degli occhi diversi, ci siamo ricompattati molto di più“.
I miglioramenti del Milan dopo un anno, Inter vicina in classifica
“Questo non lo guardo. Però sembra che sia passato più di un anno. Se questa squadra è cresciuta è merito della strada che stiamo seguendo, lasciando niente al caso e lavorando ogni giorno con voglia. Domani voglio vedere grande senso di appartenenza perché è questo il segreto del Milan, della voglia di stare qui e migliorarsi. Ho notato questo atteggiamento e questo veleno in molti, continuiamo così. Per l’età di tanti del nostro gruppo, possiamo veramente svoltare. Poi le partite si possono vincere come perdere, ma prima serve credere al 100% in ciò che facciamo. Pochissime volte ho visto gente svogliata, questo è un nostro segreto“.
Sulle due punte Higuaín-Cutrone
“Ci proviamo, facciamo di tutto per metterli insieme. Non è un problema di quanti uomini usiamo davanti, il nostro focus deve stare sull’equilibrio e tenere bene il campo, l’importante è sapere come muoverci e annusare il pericolo quando è necessario. Non contano gli uomini offensivi ma la voglia di sacrificarci“.
La forza del Torino in trasferta
“Non è un caso. È una squadra che abbina tecnica e forza fisica, sempre ben messa in campo con un allenatore preparato. Sanno cosa fare ed è difficile da affrontare quando giocano fuori casa. Domani per noi sarà molto impegnativo“.
Le prime parole del tecnico rossonero
“Il primo pensiero va a mister Radice. È venuto a mancare una grande persona, un grande uomo di sport. Condoglianze a tutta la sua famiglia, abbiamo tutti perso un grandissimo uomo. Volevo ricordarlo così“.
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