Gennaro Gattuso, allenatore del Milan, ha risposto alle domande in conferenza stampa alla vigilia della partita con l’Hellas Verona. Ecco le sue parole.
Squadra più responsabilizzata ora?
“La tenacia e la forza è una caratteristica che hanno dentro. Bonucci, ad esempio, è un martello ed è il motivo per cui ha vinto tanto. È uno spettacolo vederlo lavorare. Gli altri vengono trascinati da questo spirito, i miei ragazzi si stanno auto-convincendo di non mollare, di allenarsi di più e di fermarsi di più a Milanello per migliorare. È un segnale importante, c’è condivisione in tutto quello che si fa. Questa squadra è forte, lo penso veramente. C’è qualità tecnica, umana e dobbiamo battere su questo aspetto qua”.
La svolta di Bonaventura
“La componente fisica e mentale va di pari passo. Se stai bene con le gambe ma il cervello è bloccato, vai in difficoltà. Ora tutta la squadra sta bene, logico che il singolo risalti. Voglio questo, non voglio vedere la ricerca della prestazione del singolo ma una squadra che giochi da squadra”.
La settimana piena di lavoro
“Mi piacerebbe avere qualche giorno in più per lavorare sulla mia squadra ma tanti calciatori si allenano direttamente con le partite, va in difficoltà invece chi gioca meno. Serve avere una base aerobica forte, altrimenti si è stanchi. Abbiamo poco tempo per lavorare tatticamente e fisicamente, ma dobbiamo farlo comunque. Qualcuno si vede che è stanco ma resta in campo e tutti ci stanno dando grandi risposte”.
Su Borini
“Fabio può fare tutti i ruoli perché ha il veleno in corpo. Se gli dici di fare il portiere, si mette i guanti e va in porta perché non molla mai, sta sempre sul pezzo. Ci mette passione e voglia, in questo momento per tanti è una novità vederlo terzino ma vi dico che può fare di tutto”.
Cutrone alla Mandzukic?
“Adesso non iniziamo con sto ritornello. Vorrei anche recuperare Biglia in pieno”.
I miglioramenti di Kessie
“Dovete dirmelo voi se ha fatto miglioramenti. Guardate quanti scatti fa, quante volte va in area, quanti tagli compie, poi la finalizzazione la miglioreremo. Metto la firma per averlo così in tutte le partite, sono molto contento”.
Il momento di Rodríguez
“Mi piace come sta giocando ma per come stiamo interpretando le partite, voglio che un terzino resti dietro. Col Bologna invece abbiamo attacco con entrambi i terzini”.
Dove vede Çalhanoglu in questo 4-3-3?
“Andate a rivederlo al Leverkusen, faceva tutto e giocava box to box. Mezzala, esterno d’attacco, tutto senza problemi. Per la tecnica che ha e per la gamba che può avere, lo vedo in tutti i ruoli offensivi”.
Cutrone domani con Kalinic?
“Vediamo, devo anche valutare chi sta bene e chi ha ancora energie. C’è gente che ha speso tanto, può partire dall’inizio come entrare in corso”.
Le difficoltà da allenatore
“Preparare tutti è difficile, poi all’allenamento mi diverto con un bambino. Poi il lavoro più duro è parlare con tutti, preparare le partite contro colleghi molto più bravi di me, gestire un gruppo di 25 giocatori, parlare dopo le partite. Queste sono le più grandi difficoltà. A livello extra campo so di essere protetto ed importante”.
Il ruolo da ‘guardiano della serenità’
“A me piace avere un rapporto diretto con i miei giocatori. Deve esserci rispetto che nasce dalla passione e dalla voglia di recuperare. Aiutarsi a vicenda, questo è lo spogliatoio. Pretendo molto in campo ma poi non entro mai nel loro spogliatoio, do loro responsabilità. Ho giocato per anni e spesso là dentro si dicono stron….te, quindi evito e nessuno del mio staff deve entrarci. Le scelte le faccio io ma il rapporto deve essere uguale per tutti, non faccio differenze. Tutto si basa sul lavoro. Se uno sbaglia più volte, le prime due passa poi alla terza…”.
Il modulo
“Ho scelto di tornare a 4 dopo Rijeka. Ho parlato con il mio staff, ho rivisto il primo tempo e tutti i movimenti erano sbagliati, non mi era piaciuto nulla con la linea a 3 e la sua interpretazione. Non ho parlato con la squadra, ho parlato con 4 o 5 giocatori nell’allenamento successivo”.
Il sostegno della dirigenza
“Posso solo ringraziarli perché ci sono sempre e non mi fanno mancare nulla. Quest’esperienza è faticosa ma loro mi danno serenità e sono tranquillo perché ho un grande appoggio in loro. Ci serve solo tranquillità all’esterno ma a certe problematiche devono pensare Fassone e Mirabelli. Lo ripeto, io sono tranquillo”.
La chiave per domani?
“Sta nelle piccole cose come lo scatto di Cutrone a partita finita, i recuperi di Suso. Abbiamo bisogno di queste piccole grandi cose, perché solo la tecnica non basta. Dobbiamo avere fame e cattiveria, possiamo sbagliare un pallone ma poi dobbiamo essere subito pronti a riprenderlo. Domani dobbiamo essere questi”.
Si aspettava di essere già a questo punto?
“Sinceramente no, ma quando vedo i ragazzi essere sempre disponibili e pronti al dialogo è perfetto, è importante, perché crea discussione e miglioramento sugli errori che facciamo. Questa cosa mi fa ben sperare e sono molto contento, dalla dirigenza allo staff tutti mi stanno aiutando. Volevo questo e pensavo servisse più tempo, invece siamo una squadra e siamo tutti a disposizione”.
Il Milan di TIM Cup può battere l’Hellas domani?
“Stiamo facendo bene in fase di costruzione. Tutti noi sappiamo di dover lavorare bene sulla linea di difesa e più in generale da squadra. Portiamo tanti uomini oltre la linea della palla ma dobbiamo essere più organizzati nelle coperture. Facciamo buon calcio ma concediamo troppo campo agli avversari”.
Auguri al Milan del futuro?
“Deve esserci tranquillità, senza parlare di Donnarumma e la UEFA, perché siamo una squadra competitiva che lotta per qualcosa di importante”.
Il rientro di Çalhanoglu
“Ho visto tanti giocatori in vita mia e Hakan ha una balistica importante, in pochi calciano così. Può darci una mano enorme ma deve ancora migliorare a livello fisico. Vederlo calciare è impressionante ma sa che deve crescere ancora, lo sa bene”.
Verona campo ostico
“Partita completamente diversa. In casa loro lo stadio spinge tanto e al Bentegodi è sempre difficile. La nostra storia dice che è un campo maledetto e facciamo sempre una difficoltà pazzesca. Sarà diversa da mercoledì e sarà molto, molto, difficile”.
Il decennale della vittoria contro il Boca Juniors
“C’è grande orgoglio, mi considero anche una persona fortunata ad aver vinto così tanto con questa maglia. Trasmettere questi valori ai ragazzi presenti? Ci sono le foto che parlano qua dentro, c’è la storia che parla. A Milanello si sta con amore e professionalità e c’è tutto per far bene, poi tocca a noi far rendere al meglio chi arriva”.
Ecco le prime dichiarazioni del tecnico rossonero
“Prima di cominciare con le vostre domande, vorrei fare gli auguri di buon compleanno a questa gloriosa società. Sono orgoglioso di farne parte e ancora auguri, ci metterei la firma per campare anche la metà di 118 anni”.
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