Meglio tardi che mai. Finalmente la dirigenza del Milan è tornata ad alzare la voce. Leonardo ha infatti sferrato un duro attacco a tutte le istituzioni per fermare un fenomeno che sta dilagando negli ultimi giorni: il razzismo. Perciò il dirigente rossonero, in un’intervista rilasciata ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, si è fatto sentire tirando per le orecchie Gravina e Giorgetti: “Dove sono finiti?“.
Il Milan ha subito troppo
Senza entrare nella polemica prettamente calcistica (come ad esempio il rigore non concesso contro la Juventus per il tocco di mani da parte di Alex Sandro), il fatto più sgradevole è la superficialità con cui si sta trattando il Milan: “120 anni di storia e di valori“. E il direttore dell’area tecnico-sportiva rossonero ha avvisato: “Alla prossima saremo più energici. Intanto chiediamo rispetto. Non possiamo subire ciò che abbiamo subito mercoledì sera. Accettiamo la sconfitta, rifiutiamo gli alibi. Ma pretendiamo rispetto e giustizia“. Sì, perché “le norme per intervenire e combattere il razzismo da stadio ci sono, basta applicarle“. Sicuramente vanno fatti i complimenti ai giocatori di Milan e Lazio, che mercoledì sera “hanno fatto di tutto per favorire in campo un clima sereno“. Ma non si può tollerare l’atteggiamento dell’arbitro Mazzoleni: “Aveva mille ragioni per sospendere quella partita. Doveva farlo“.