A Tutto Milan

Fassone: “Senza Champions non succede nulla al Milan”

Marco Fassone, amministratore delegato del Milan, ha risposto alle domande dei tifosi rossoneri sui social network. Ecco tutte le sue dichiarazioni.

Messaggio per i tifosi rossoneri a Napoli

“Spero che non si nascondano e che siano poi soddisfatti. Auguro a tutti loro un bel sabato sera”.

Il mercato di gennaio

“Qualche possibilità c’è, ma sia Mirabelli che Montella mi dicono che non ci sono necessità di intervento. Al momento, non abbiamo nulla in programma in termini di acquisizioni”.

Kalinic e André Silva al top

“Ho fiducia incrollabile in Mirabelli e nelle sue qualità di analisi e valutazione. Nel vedere queste due punte, sono il primo a soffrire perché non stanno al massimo. Ma sono certo che arriveranno, sono forti entrambi. Nikola è conosciuto, mentre André arriva dal Portogallo e ci faranno divertire entrambi”.

Accostamento di Romagnoli alla Juventus

“Tolgo ogni preoccupazione ai nostri tifosi. È un ottimo difensore con un mercato ottimo. Nell’estate 2016 dovevo confrontarmi con Galliani e ricevemmo un’offerta altissima per lui, ma gli dissi di non pensarci nemmeno perché Alessio è una colonna del Milan. Lo sarà anche della Nazionale. Sta a Milano, è contento a Milano ed è contento con noi”.

Il rinnovo di Suso

“Importantissimo. Ogni tanto leggo e sento che fanno bene i vecchi e non i nuovi, quelli che già c’erano, ma quelli che adesso brillano sono gli stessi che abbiamo trattenuto noi con nuovi contratti. Ricordo che con Suso, lo scorso anno, Galliani me lo passò al telefono per dirgli di rimanere qui tranquillo e che al rinnovo avremmo pensato noi”.

Sente la rivalità con l’Inter?

“Sì, ma credo sia la rivalità più intelligente che abbia mai vissuto. A Torino è molto diverso, qui è più sfottò, divertente e leggero. Milan e Inter possono lavorare insieme fuori e poi giocare duro sul campo”.

Le piacerebbe che un’area vicino a San Siro venisse dedicata ad una figura rossonera?

“Sì, credo che il sindaco stia facendo i primi passi per farlo. A breve avremo qualche illustre milanista tra le piazze e le strade delle nostra città”.

Sarà uno stadio con altre attività all’interno?

“Deve essere così. Lo stadio serve per innalzare i fatturati, quindi sì”.

In caso di nuovo stadio, che tipologia sarebbe? E di che capienza?

“La capienza è un aspetto controverso. Tutti lo vorrebbero da 80mila perché tre volte all’anno lo riempiamo, ma nelle altre no. Dunque serve un mix equilibrato ma ne sono certo che lo troveremo. Stiamo lavorando su ipotesi diverse: ristrutturare San Siro o valutare altre zone a Milano e fuori”.

L’Europa è la casa del Milan. Lo ha percepito rispetto ad altri club?

“Sì, è come essere nell’habitat naturale anche se è strano, mi spiego meglio. Questa rosa è formata da ragazzi che non avevano esperienza europea, ma tutti hanno giocato con grande naturalezza in coppa”.

Cosa si prova a lavorare nel Milan?

“Domande che prevedono una risposta ruffiana, ma il Milan è speciale. Nulla da togliere agli altri club, ma qui ci si sente speciali. Vivo una responsabilità straordinaria di dare felicità ai nostri milioni di tifosi”.

Conclusa la Q&A con i tifosi, ora Marco Fassone risponderà alle domande di Milan TV.

C’è una partita che vorrebbe rigiocare?

“Alcune sì perché mi sembrava meritassimo di più. Poi il derby ci ha dato una bastonata, almeno il secondo tempo vorrei rigiocarlo”.

San Siro pieno

“Sentire i tifosi vicini, qualche punto in più lo porta sempre a fine stagione. Dovremo essere noi a fornire gli stimoli ai nostri tifosi per esserci sempre, anche se mi è parso che il tifo rossonero non abbia bisogno di preghiere per riempire San Siro”.

Puntare all’Europa League?

“Al Milan interessa molto perché ha un finale d’oro che porta in Champions, perché non l’abbiamo mai vinta e perché il Milan in Europa è a casa. Ma anche in campionato miglioreremo”.

Che Milan si aspettava a novembre?

“Credevamo che, per arrivare al quarto posto, servissero 71/72 punti, dunque siamo 3/4 punti sotto il calcolo medio di tabella. Però bisogna ammettere che quelli davanti viaggiano e la Champions potrebbe essere intorno agli 80 punti”.

Ottimi risultati milanisti con le varie nazionali

“Abbiamo giocatori di qualità, una rosa completa in tutti i reparti. Costruita con criterio. In tanti sono giovani e magari arrivano da fuori, normale dunque del tempo necessario per rendere al meglio”.

C’è un giocatore che sta rendendo oltre le aspettative?

“Ce ne sono che sono sotte le aspettative e li aspettiamo. Mentre altri sono sorprendenti, ma per i tifosi. Penso a Fabio che è passato come il pallino di Mirabelli ma è un jolly incredibile e l’altro è Rodríguez”.

Napoli-Milan:

“Montella, a livello tecnico, l’avrà preparata sapendo che affronteremo un avversario straordinario. Giocano un calcio piacevole ed è una delle sfide più complicate in assolute. Ma in queste ultime partite, i nostri ragazzi hanno alzato il livello e stiamo crescendo di settimana in settimana. Che vinca il migliore”.

Su Milan China

“Avventura importante. C’è voluto del tempo di burocrazia cinese, formalmente operiamo da un mese. I primi risultati economici sono arrivati, c’è un primo sponsor ed abbiamo firmato una lettera di intenti con un secondo potenziale sponsor. Nel secondo semestre, sono previsti i primi ricavi interessanti”.

La figura di David Han Li

“Appasionato di calcio, ha studiato in Europa. Quando ha deciso di investire nel Milan insieme al presidente, aveva le idee molto chiare. Serve esperienza europea di come fare calcio alla quale aggiungiamo la forza del Milan sul mercato cinese, talmente grande che nemmeno si riesce immaginare. Prenderne anche solo una fetta ci farebbe fare un salto in avanti, a noi e a tutti quelli che credono nel Milan”.

Differenze tra proprietà italiana ed estera

“Sono fortunato per aver lavorato con presidenti molto diversi tra di loro. Credo di essere completo e quest’ultima dirigenza è la più anomala rispetto alle abitudini italiane. È meno presente, ma in Inghilterra è quasi peggio perché il calcio è in mano a manager e dirigenti. La nostra esperienza attuale è forte, sento la responsabilità ma David Han Li è qui tutti i giorni e se non c’è la chiacchierata è comunque quotidiana”.

Sul rito scaramantico

“Tutti in Italia siamo contagiati da scaramanzie come la cravatta o sedersi allo stesso posto. Gli anni a Napoli poi mi sono rimasti per queste cose. Non ci credo più di tanto ma so che farle non fa mai male (ride, ndr)”.

Collaborazione con il vivaio

“Il lavoro che abbiamo fatto fino ad ora è egregio, ma già prima è stato fatto un signor lavoro perché abbiamo trovato tanti ragazzi pronti in prima squadra. Mirabelli e Galli stanno facendo valutazioni per possibili ulteriori miglioramenti del settore giovanile, il futuro nasce in casa. I risultati ci piacciono e sono contento che ci daranno soddisfazioni”.

C’è qualcosa di cui si pente in questi primi mesi rossoneri?

“Pentimento è una parola che non uso. Certamente qualche errore o qualcosa di diverso avremmo potuto fare o evitare. Sarei presuntuoso. Si potrà migliorare ed essendo perfezionista si può sempre fare più di così”.

Tematica sponsor

“Da quando siamo arrivati, ad aprile, noi ed i colleghi del commerciale abbiamo fatto un lavoro straordinario trovandone sei. Se in così poco tempo ne abbiamo trovati mezza dozzina, nel medio lungo periodo saremo ancora più brillanti”.

Argomento stadio

“Noi pensiamo che San Siro, icona del calcio mondiale, nel medio periodo non ci possa permettere di raggiungere gli obiettivi economici che uno stadio deve fornire. Il gap con l’estero, in grande parte, è dovuto dagli stadi. Dovremo avere solo uno stadio per il Milan, che sia San Siro o da un’altra parte entrerà in un dibattito. Certamente sceglieremo la cosa migliore per il Milan perché ci serve il nostro stadio, questa è una strada tracciata”.

Il debito da rifinanziare

“In Italia spesso si fanno fughe in avanti, io devo essere più prudente. Ci sono accordi di riservatezza che non posso violare. Sono moderatamente ottimista, non c’è fretta e stiamo facendo passi avanti. Negli investitori c’è fiducia intorno al nostro progetto, faremo tutto nei tempi prestabiliti”.

Intervento a gennaio per sostituire Conti

“No, lo aspettiamo perché non ci metterà tanto. Sta recuperando prima del previsto e ha una voglia straordinaria. E poi noi abbiamo tre ottimi terzini come Calabria, Abate e Borini, bravo ad entrare nel ruolo”.

Futuro blocco milanista in nazionale

“Siamo orgoglioso di avere in casa giovani che hanno questa prospettiva davanti. Inutile citarli tutti. Credo che nella prossima Nazionale, la quota rossonera sia cospicua”.

L’uscita dell’Italia contro la Svezia

“Enorme tristezza e dolore. Non avevo mai visto l’Italia fuori da un Mondiale e sono affranto. Ma è una spinta extra per fare riflessioni profonde, non banali, tenendo conto delle cose fatte bene ma senza commettere ulteriori errori”.

Donnarumma in Azzurro

“Il sentimento di tutti i milanisti è quello che Gigio sia un predestinato, con un talento fuori dal comune. Pensavo che questo passo nella porta azzurra arrivasse dopo il Mondiale, non ora. Sono contento per il Milan che si coccola questo gioiello con un futuro luminoso”.

L’acquisto più difficile dell’estate

“Non è stato difficile convincere i giocatori, tutti volevano questa maglia. Molto più complessa la parte con i club, come con la Lazio per Biglia. Ma certamente l’operazione più difficile è stata il rinnovo per Gigio con un interlocutore complicato”.

Sul nuovo preparatore atletico

“Innaurato è una persona preparata e competente, con un ottimo curriculum. Me lo hanno presentato, poi Biglia e Kessie mi hanno fornito feedback positivi su di lui”.

Fiducia a Montella?

“Ma certo. Vincenzo lo abbiamo seguito anche da fuori e poi lo abbiamo scelto e confermato. Poi Mirabelli lo segue ogni giorno e vede il rapporto che ha con i ragazzi. I risultati non arrivano schioccando le dita, ma sono certo che ci saranno”.

Cosa manca con le altre big in Serie A?

“Manca sicuramente qualcosa, ma le squadre davanti sono anche andate molto più veloci del previsto. È presumibile che noi si possa accelerare e qualcuno davanti possa avere dei passi falsi. A maggio guarderemo i risultati finali”.

Vede un futuro in chiaro?

“Ma come si fa a non essere ottimisti al Milan? Se dovessimo guardare in Europa, paragonandoci ad altri top club, il Milan ha un potenziale straordinario. Ora non so se raggiungeremo tutto il potenziale in 4/5/6 anni, ma certamente arriverà”.

Piano sportivo cambiato?

“L’ottimismo non è cambiato, ma abbiamo mutato l’obiettivo sportivo per motivazioni finanziare. Se non dovessimo raggiungere la Champions, non succede nulla. I conti tornano comunque, il Milan resta in piedi lo stesso, non andiamo nel baratro. Spererei di evitare questo scenario, ma anche dovesse arrivare non ci sarebbe alcun problema”.

Il peggior scenario possibile?

“Che la Uefa non sia convinta del nostro piano e della nostra proprietà, rimandandoci in Primavera per la discussione del settlement agreement normale”.

I programmi post voluntary agreement e lo scenario attuale:

“Sono uscito dall’incontro con un tiepido ottimismo. Abbiamo fatto un grandissimo lavoro, con un dossier veramente ampio e assolutamente trasparente. Spero venga valutato in maniera dettagliata e non si fermino al fatto che siamo il Milan dunque siamo un grande club”.

“Ci tenevo a precisare come per la Q&A di oggi non ci siano filtri, rispondiamo a tutto come normale che sia quando si decide di parlare con i nostri tifosi direttamente”.

Ecco le prime dichiarazioni di Marco Fassone:

“Io non ‘nasco’ nel calcio. Ho iniziato da dirigente occupandomi di cibo, nella Ferrero e mai avrei pensato di lasciare quella azienda. Nel tempo libero facevo l’arbitro di calcio e, arrivato al culmine della mia carriera come assistente, arrivò la prima chiamata di un club e fu il Torino. Da allora sono passati 17 anni ed il percorso è quello che conoscono tutti”.