Lunedì mattina l’Amministratore Delegato del Milan Marco Fassone è intervenuto nella trasmissione Radio Anch’io, in onda su Rai Radio 1. Molti i temi trattati, dai risultati sul campo alle questioni societarie.
SUL MOMENTO
“E presto per dire se siamo sulla strada giusta. Io mi aspetto che il mese di dicembre sia ancora un mese complicato perché i cambi di allenatori a metà stagione, soprattutto se parliamo di squadre non in lotta per la retrocessione ma per cercare di raggiungere qualche obiettivo al vertice, non producono mai effetti nel brevissimo termine. Presumo, quindi, un mese ancora con qualche fatica per poi nel 2018 trovare un po’ di continuità. La classifica? L’obiettivo del Campionato era quello di arrivare tra le prime quattro e fare la Champions. Pensavamo di avere nelle gambe la possibilità di arrivare oltre i 70 punti alla fine dell’anno, una soglia che è sempre stata sufficiente in passato per arrivare in Champions. Probabilmente quest’anno non lo sarà perché le altre squadre vanno più forte degli ultimi anni, però certamente amareggia”.
CAMBIO DI PANCHINA
“Non so fosse essenziale o fondamentale mandare via Montella. Quando ti trovi a prendere decisioni così difficili e così complicate sai che puoi commettere un errore o fare bene. Noi abbiamo preso questa decisione dopo averla lungamente analizzata con Mirabelli e la Proprietà perché ci sembrava di essere troppo sgonfi per portare avanti il progetto che abbiamo iniziato insieme. Speriamo di avere fatto la scelta giusta”.
SULLA SQUADRA
“Indubbiamente ci sono state delle partite dove non abbiamo giocato bene e dove il calcio è stato improduttivo e lento. Credo però che la squadra non sia debole, ma che sia costruita bene e che abbia un numero di individualità forti, credo che miglioreremo. Come nella partita contro il Bologna in cui la squadra ha offerto secondo me un’oretta di ottimo calcio, con un Milan propositivo in cui ha cercato di verticalizzare, lo stadio che ci ha seguito, ed è uno stadio difficile quello di San Siro perché quando giochi male te lo fa capire immediatamente. Io spero che dal punto di vista dell’essere combattivi e sulla qualità del gioco ci arriveremo”.
VOLUNTARY AGREEMENT
“Per quanto riguarda il verdetto dell’Uefa è importante chiarire e ricordare che noi abbiamo fatto e facciamo questo tentativo di patteggiamento volontario per evitare di pagare sanzioni sulle violazioni che sono state fatte nei tre anni passati, rispetto alle norme molto restrittive del Financial Fair Play. Auspichiamo che l’Uefa possa ascoltare le nostre ragioni e sottoscrivere il primo Voluntary Agreement della storia. Se così non sarà vuol dire che, soprattutto chi dovrà trovarlo dopo di noi, saprà che le regole per arrivarci sono veramente impervie e restrittive”.
RICHIESTE UEFA
“Ci sono un paio di richieste che l’Uefa ci ha fatto e che riteniamo siano impossibile da accontentare se fossero richieste vincolanti, ma ancora non lo sappiamo. Una è quella di completare il rifinanziamento del debito prima di sottoscrivere il Voluntary, l’altra è quella di produrre garanzie bancarie, delle fideiussioni relative alle perdite previste nei nostri piani. Sono due richieste che nessun Club sarebbe in grado di sostenere. Se alla fine il verdetto dovesse essere basato sul fatto che non c’è la possibilità di produrre tutto ciò, sarebbe un po’ preoccupante proprio per lo spirito del Voluntary Agreement, costruito apposta per i cambi di proprietà e per permettere ai nuovi azionisti che acquistano un club importante di poter non dover versare penali per quello che è stato fatto prima e investire nel primo anno della loro proprietà. Attendo però con fiducia il verdetto, perché magari le cose non saranno così, le ragioni e gli argomenti che abbiamo portato saranno ascoltati e in questo caso ne saremmo felici. Se non si dovesse concludere l’accordo volontario si rientrerebbe nell’altra categoria che hanno già sperimentato altre club italiani: la Uefa prende atto del fatto che negli anni precedenti non sono state rispettate le regole e propone al club una serie di sanzioni sia economiche che sportive da rispettare negli anni successivi. Questo unitamente ai piani che la Uefa ha già e che impegna il Club a rispettare gli impegni contenuti e, qualora non si dovessero rispettare ancora, le sanzioni aumenterebbero fino ad arrivare anche alla esclusione dalle coppe”.
RIPERCUSSIONI SUL MERCATO
“Non penso che l’eventuale cessione di un giocatore sia in funzione di questo Agreement. Se il Milan negli anni successivi non dovesse avere i ricavi che auspichiamo, che derivano tra l’altro dalla partecipazione alla Champions League, e quindi se dovessimo avere decine di milioni in meno di profitti o meglio di maggiori perdite dovremmo rivedere probabilmente alcune strategie di mercato. La qualificazione all’Europa League rispetto a quella alla Champions League comporta l’abbassamento dei fatturati della società di almeno una trentina di milioni, il che vorrebbe dire avere 30 milioni in meno disponibili sul mercato. In questo caso o prendi un giocatore in meno o vendi un giocatore in più. Questo è il parametro che la prossima estate Mirabelli dovrà valutare prima di decidere come operare”.
GATTUSO
Mister Gattuso lo conosciamo tutti, è una persona che sa sprigionare sempre nella fase euforica o di amarezza quella che è la sua passionalità. Dopo la partita di ieri sera era particolarmente carico e ha abbracciato tutti i giocatori. C’è un bellissimo rapporto tra lui e la squadra. I giocatori sono molti coesi e compatti nel seguirlo. È un bel personaggio, ha un bel carattere. E un combattente, al Milan potranno mancare alcune cose ma non questa componente. La scelta non è stata una scommessa, nelle settimane precedenti l’esonero di Montella ne abbiamo parlato a lungo con Mirabelli e Han Li. Gattuso è stato seguito molto da vicino. Mirabelli ha visto come lavorava. La Primavera si allena a Milanello e Mirabelli ha visto tutte le partite. Ha visto che ha allenato in Paesi diversi, in campionati diversi e che ha già delle qualità e delle caratteristiche da allenatore. Non è l’ex calciatore catapultato sulla panchina di una prima squadra dopo aver allenato magari un anno nel settore giovanile. Quindi speriamo non sia un azzardo, ma che sia una scelta ponderata e che Rino possa sfruttare al meglio questa opportunità, questo suo sogno di allenare la squadra con la quale ha ottenuti successi importanti”.
IL RAPPORTO TRA IL MISTER E MIRABELLI
“Non c’è dubbio che Mirabelli e Gattuso si capiscano molto bene, c’è feeling importante tra i due al di là delle origini, ma anche dal punto di vista della filosofia di gioco. Sono convito che anche questa unione sia utile al Milan”.
SOCIETÀ
“Per quello che può sapere un a.d., per le vicende della società dovrebbe rispondere la Proprietà, ma per quello che vedo io e per quello che sono i miei colloqui con Han Li, che in questo momento è in Italia e ci fa sentire costantemente la sua presenza, il progetto di mister Yonghong Li è estremamente lungo nel tempo. Non ha la minima intenzione di cedere la Proprietà. Può essere che in futuro, se dovessero cambiare delle cose, delle regolamentazioni interne del Governo Cinese, possano esserci o ricrearsi le condizioni per l’ingresso di soci, come doveva essere all’inizio in Cina. Per il momento non vedo nebbie o nubi particolari sul futuro della Società. Ha fatto un investimento mostruoso, l’investimento più grande fatto nel calcio dopo il Manchester United. Tra investimenti fatti e acquisti è stato investito più di 1 miliardo”.
SITUAZIONE ECONOMICA
“La Società ha un debito relativamente basso, lo abbiamo detto molte volte, è di 120 milioni con il Fondo Elliott. È un debito che possiamo restituire a ottobre dell’anno prossimo, cui stiamo lavorando alacremente. Io ho sempre detto che in primavera conto di restituirlo. Una volta restituito gli scenari dovrebbero essere più rosa rispetto a quelli che si leggono e quindi non c’è particolare tensione economica finanziaria. Sono convinto che con qualche risultato in più guarderemmo tutto con un sorriso diverso”.
ACQUISTI FATTI
“Ho detto che gli acquisti li rifarei tutti, ciò non toglie che nelle considerazioni che abbiamo fatto con Mirabelli in questi primi sei mesi pensiamo di aver commesso un paio di errori, sarebbe sbagliato pensare di non averne fatti. Qualcosina che probabilmente oggi non rifarei ci sarebbe, ma non mi riferivo ai giocatori. I calciatori che abbiamo preso sono tutti ottimi, qualcuno dei quali sta certamente performando al di sotto delle sue qualità, ma ci sembra impossibile che Biglia, Kalinic, Bonucci o altri giocatori che abbiamo conosciuto per tanti anni non possano non ritrovare presto la loro condizione ideale. Noi abbiamo fatto tanti ragionamenti quest’estate, quanto fosse opportuno cambiare, che profondità di cambiamento fosse necessario dare alla squadra in considerazione al fatto che era un mercato “franco” dal punto di vista della possibilità di fare degli investimenti fuori norma. E alla fine le risposte che soprattutto il direttore e l’allenatore mi hanno dato su come e dove intervenire erano quelle di fare un cambiamento importante, mantenendo comunque quei sei, sette giocatori della scorsa stagione che avevano avuto un ottimo rendimento e che attualmente sono titolari. Questa è stata la scelta nella consapevolezza che, prendere nove o dieci giocatori, di cui otto o nove titolari, la difficoltà di creare una squadra vera e propria ci sarebbe stata. Noi pensavamo di avere un rendimento più basso nella prima parte del campionato e di avere poi una seconda parte di campionato migliore nel momento in cui si fossero trovati gli equilibri. Le prime sono andate fortissimo, noi quattro o cinque punti per la strada gli abbiamo persi e oggi il solco con il quarto posto è molto importante”.
EUROPA LEAGUE
“È una competizione che interessa moltissimo al Milan perché è un trofeo che manca in bacheca, perché la platea internazionale ha sempre consentito al Milan di esprimersi al meglio, perché il campionato ci vede a una certa distanza dal quarto posto e questo rende più complicato il raggiungimento della Champions. Sappiamo benissimo che è difficile perché arrivano le squadre dalla Champions, alcune delle quali più attrezzate di noi. Noi siamo una squadra giovane e appena costruita però è anche vero che l’Europa League ricomincia a febbraio. A febbraio saranno trascorsi due mesi e mezzo dall’inizio dall’avventura di Rino Gattuso. Speriamo che in quel momento i meccanismi e il carattere siano stai trovati, quindi mai dire mai. Certamente ce la giochiamo con il massimo impegno”.
BONUCCI
“La condizione di Leonardo Bonucci è molto migliorata, paradossalmente l’espulsione che ha subito e la squalifica per le due giornate successive sono state una sorta di toccasana morale perché credo che Leo in quelle due settimana abbia avuto modo di realizzare aspetti che fino a quel momento ne avevano impedito il rendimento all’altezza di un top top player, che è stato premiato da tutti come uno dei migliori difensori centrali europei. In questo momento è di nuovo in forma, mentre prima aveva anche qualche acciacco fisico. Mentalmente è tornato a essere leader vero, leader naturale riconosciuto dallo spogliatoio al di là di qualche equivoco che forse c’era stato nei primissimi mesi della stagione. Oggi mi sembra molto vicino al Bonucci che tutti conosciamo”.
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