Luis Vizzino, agente Fifa-avvocato esperto in diritto sportivo e prof a contratto presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Salerno, ha rilasciato un’intervista in esclusiva ai microfoni di ATuttoMilan.it. Ecco le sue dichiarazioni.
6 gol in 5 partite: si aspettava un avvio così micidiale da parte di Piatek?
Indubbiamente Piatek sta andando oltre ogni più rosea aspettativa. Addirittura è riuscito a migliorare la sua media realizzativa, già importantissima. Non pare avere avvertito il cambio di maglia, e con tutto rispetto per il Genoa, essere il centravanti del Milan è altra cosa…davvero bravo! È giovane, ha senso del gol, cattiveria agonistica, eleganza: tutto per non far rimpiangere qualche grande ex leggenda rossonera del passato. Anche se, con i paragoni, è sempre meglio essere cauti…almeno per il momento.
Cutrone ieri è stato messo in campo da mister Gattuso sul risultato di 1-3: pensa sia stata una mossa tattica oppure un modo per dimostrargli fiducia?
Patrick ha fatto sin qui una stagione da incorniciare, si è fatto sempre trovare pronto e ha siglato reti importanti, pertanto è giusto tenerlo in grande considerazione. L’ingresso in campo di ieri sera, però, è stato anche molto utile da un punto di vista tecnico-tattico, in quanto Piatek iniziava ad accusare un po’ di stanchezza dopo aver lottato per 70 minuti, e Cutrone poteva dare, così come è stato, freschezza e profondità.
In questa stagione stiamo assistendo alla crescita esponenziale di Calabria e alla conferma sempre più imponente di Romagnoli: per quanto riguarda Davide, quanto crede possa migliorare e su cosa? Invece pensa che Alessio rappresenti bene il simbolo del capitano?
Calabria sta facendo bene, è cresciuto tanto ma ha grandi margini di miglioramento. Alterna ottime cose a qualche amnesia, può crescere da questo punto di vista, è un ’96 e sono sicuro che lo farà. Su Romagnoli mi sbilancio: lo ritengo tra i migliori al mondo. Nonostante la sua giovane età, è già un leader, e rappresenta il prototipo perfetto di capitano. Tra l’altro, dimostrò grande senso di appartenenza rinnovando il suo contratto nel periodo in cui poco si sapeva del futuro del Milan.
Bakayoko lo aveva promesso e ci è riuscito: ha trasformato i fischi di San Siro in applausi. Il Milan sta trattando con il Chelsea per ottenere uno sconto sulle cifre del riscatto e circolano voci circa il possibile inserimento di Kessie come contropartita tecnica. Come andrà a finire secondo lei?
Non ho mai avuto alcun dubbio sull’affidabilità di Bakayoko. Purtroppo in Italia si è sempre troppo superficiali nel dare giudizi affrettati, invece bisognerebbe avere un po’ di pazienza perché non è semplice per un calciatore straniero ambientarsi subito anche da un punto di vista extracalcistico. Oggi Baka è un elemento fondamentale, imprescindibile, ha fisicità impressionante e si è inserito alla perfezione nei meccanismi di squadra. Kessie al Chelsea come contropartita? Credo di no, perché il Milan ha bisogno di tutti e due.
Ieri Calhanoglu, al momento del gol, è corso subito ad abbracciare Rino che – nonostante le brutte prestazioni del turco – gli ha sempre mostrato fiducia. L’impressione è che la squadra sia fortemente unita, e il discorso coinvolge anche chi viene impiegato poco o nulla: un commento sulle capacità di Gattuso di compattare i suoi anche nei momenti critici?
Mister Gattuso sta facendo un lavoro semplicemente straordinario e meritatamente sta lottando per una posizione in classifica che in casa rossonera mancava da anni. Ad un certo punto della stagione si è trovato a dover affrontare una totale emergenza, non cercando mai alibi, ma riuscendo a tirare fuori il meglio da tutti. Ricordo che a Roma contro la Lazio, in una partita fondamentale, al Milan mancavano 7 titolari e praticamente tutti i difensori centrali, eccezioni fatta per Zapata. Nonostante le tante assenze, solo ad un minuto dalla fine arrivò il pareggio laziale. Rino ha creato un gruppo solido, è una persona “vera”, è autorevole e, cosa che in tanti sottovalutano, è un tecnico molto preparato. Il Milan ha delle idee di gioco ben chiare e tutti gli interpreti sanno quello che devono fare.