E alla settima giornata qualche testa cadrà. O potrebbe cadere. La sosta del campionato per consentire all’Italia di giocare con Macedonia e Albania rischia di essere fatale per quei tecnici la cui classifica è deficitaria, il rendimento è insufficiente, il cui tempo sta per scadere.
Se Montella, messo dalla società sul banco degli imputati per il momento viene riconfermato dopo la batosta di Genova, altri tre allenatori, Pecchia, Baroni e Bucchi, sono a un passo dal baratro.
Vincenzino, scelto dalla vecchia dirigenza è stato lasciato dai nuovi proprietari in panchina in estate più per non consumare una scelta impopolare che per reale convinzione. Gli è stato rinnovato il contratto e messa a disposizione una campagna acquisti pensata inizialmente per far giocare la squadra con il 4-3-3. Poi, l’acquisto inaspettato di Bonucci (peraltro caldeggiato dallo stesso allenatore che con lo juventino condivide il procuratore) ha costretto il tecnico a ripensare il modulo e a virare sul 3-5-2, schieramento che ovviamente penalizza Suso (che la società avrebbe anche ceduto in estate: oggi invece l’annuncio del rinnovo fino al 2022) e Calhanoglu che non è esterno e nemmeno mezzala (è un dieci puro).
LA MORALE
Morale: il tecnico dopo sei giornate di campionato è alla ricerca di una formazione base (ne ha già cambiate 11 nelle undici gare ufficiali).
Per ora ha la fiducia del club ma resta sotto osservazione. Del resto chi potrebbe in caso di rovescio domenica con la Roma o nel derby, dopo la sosta, prenderne il posto? Non certo Mazzarri che non si è lasciato con Fassone in rapporti propriamente idilliaci dopo la parentesi nerazzurra.
IL SOGNO CONTE…
Paulo Sousa sarebbe perfetto per il ruolo: utilizza il 3-5-2, è libero dopo gli anni fiorentini, conosce il campionato italiano e fa giocare bene le sue squadre. Mentre per il futuro il sogno è Antonio Conte. A riportarlo è corriere.it.
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