Hakan Calhanoglu, giocatore del Milan, ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport. Di seguito sono riportate le sue dichiarazioni.
Sulla nuova stagione: “Se c’è da lavorare duro sono in prima fila. Per natura. Sto iniziando una stagione tutta nuova, con un nuovo allenatore e un nuovo sistema di gioco. Quindi c’è anche un nuovo entusiasmo“.
Sull’obiettivo Champions: “A me, in generale, piace la filosofia del ‘meno proclami, più fatti’. Abbiamo poco meno di un mese per lavorare al meglio delle nostre possibilità e non so che cosa succederà in futuro. Però una cosa la so bene: questo è un gruppo composto bene, è forte e c’è tanta qualità“.
Sull’anno del riscatto: “Voglio fare di più. Però vorrei anche spiegare un paio di cose. Venendo in Italia il mio calcio è cambiato completamente. Ha dovuto cambiare per forza di cose. Rispetto alla Germania qui si corre di più e c’è molta più attenzione alla fase difensiva, anche per i giocatori offensivi come me. Non è semplice rimodularsi, ma mi sto abituando, anzi è diventato un piacere dare una mano anche in copertura. La realtà è che non ho mai mollato, per carattere sono uno che gioca per il gruppo e per la maglia. E so bene di avere ancora margini di miglioramento“.
Sulla possibile cessione: “Questo può essere il mio anno. Mi sento un giocatore del Milan e non ho mai avuto dubbi di restare perché sono felice qui. L’ho detto espressamente al mio procuratore“.
Sul nuovo modulo di Giampaolo: “Tatticamente la situazione è diversa rispetto a prima. Il tecnico porta avanti dei bei concetti, ha un gioco aggressivo, quando si perde palla va riconquistata subito. Ha una bella idea di calcio. Col 4-3-1-2 ci sono più soluzioni, più modi per arrivare al gol perché ci sono più giocatori vicini alla porta. Giocherò dove vorrà Giampaolo, ma ovviamente il trequartista è un’ipotesi che mi affascina. Io mi sento un numero dieci, abbiamo anche già affrontato l’argomento con l’allenatore. Ma può essere interessante anche la soluzione di giocare in regia, davanti alla difesa“.