Mattia Caldara, difensore del Milan, ha rilasciato un’intervista ai microfoni de La Gazzetta dello Sport. Ecco le sue dichiarazioni.
Sul momento: “Sto sempre meglio. Ho cominciato a fare lavori sul campo: corsette, conduzioni ed esercizi di stabilità. Tra pochi giorni avrò un controllo, poi farò una breve vacanza a Mykonos in attesa di tornare a Milanello. Finora è andato tutto bene. Le prime due settimane dopo l’operazione sono state difficili a livello mentale oltre che fisico. Ma il peggio è passato: altri due o tre mesi e ricomincio da dove avevo lasciato. Ho ipotizzato una data per il rientro, ma la tengo per me“.
Sugli infortuni: “Mi è servito a capire me stesso, i miei piccoli difetti caratteriali. Ho riflettuto molto. Non ho giocato, ma sono cresciuto come uomo. E ho capito cosa mi mancava a livello fisico: il secondo infortunio, quello al ginocchio, è stata una fatalità, ma il primo fu in parte dovuto alla mancanza di elasticità e ho lavorato molto per risolvere questo problema. Mi sono mancati il Milan e la Nazionale. Siamo all’inizio di un nuovo ciclo azzurro, l’Italia ha avuto un cambio di rotta importante e sta ottenendo buoni risultati. Mancini convoca chi lo merita e io voglio dimostrare di poter stare nel gruppo“.
Sul passaggio dalla Juve al Milan: “Furono giorni frenetici, ho saputo tutto un paio di giorni prima della conclusione. Stavo ancora cercando di inserirmi nella Juve e all’improvviso cambiò tutto. Non fu facile affrontare quel momento. I tifosi del Milan mi accolsero benissimo e mi dispiace molto non aver ancora ripagato la loro fiducia. Io sono molto timido, ma mi sono trovato subito bene. Chiedo scusa per quest’anno disgraziato. Pensi che da bambino sognavo di fare gli scalini di San Siro e di vedere lo stadio pieno: mi è successo una sola volta“.
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