Fabio Borini, giocatore del Milan, ha rilasciato un’intervista ai microfoni di DAZN. Di seguito sono riportate le sue dichiarazioni.

Su Gattuso e il termine “catenacciaro”: “Non userei quel termine, Gattuso era così anche da giocatore, era un calciatore difensivo che aiutava la squadra, la squadra era al primo posto, ci ha trasmesso questi principi“.

Sulle avversarie Champions: “Il loro ritorno ci sarà, manterranno i ritmi alti, noi dobbiamo mantenere i ritmi avuti fino adesso, quelli che ci hanno portato in avanti e che speriamo ci portino in avanti alla fine. Dobbiamo essere più maturi dell’anno scorso nel mantenere la qualità del nostro gioco e nei risultati“.

Sul posto nello spogliatoio che prima era occupato da Higuain e ora da Piatek: “Ormai quel posto lì se lo stanno cambiando un po’ tutti, io sono sempre lì, aiuto un po’ tutti. Traduttore? Non più di tanto, qualcosina in italiano lo sa, è molto giovane, si sta ambientando velocemente“.

Su Totti: “Totti è un idolo, ha fatto tutto con la stessa maglia, è sempre più difficile vedere una cosa del genere“.

Su Balotelli: “È forse il giocatore più forte con cui abbia mai giocato per le potenzialità che poteva esprimere, naturalmente era completo. L’ho visto nei suoi anni migliori, giovane, spensierato, non c’erano tutte le distrazioni del mondo del calcio“.

Su Drogba: “L’ho incontrato a 16 anni, mi ha insegnato quasi tutto quello che c’è da sapere sul calcio inglese, dai gesti tecnici all’atteggiamento nello spogliatoio. Lui è uno di quei leader che quando non c’è senti la mancanza“.

Sull’esultanza dopo il gol annullato contro l’Empoli: “È già risolto“.

Sulla voglia di giocare di più: “Lo spero, come lo spero sempre. Tutte le volte spero di giocare dall’inizio, so di lavorare tanto, so di lavorare bene, è quello che ho sempre fatto e mi hanno sempre insegnato“.