Leonardo Bonucci, capitano del Milan, ha preso parola davanti a Mattarella in occasione dell’udienza in Quirinale. Ecco le sue dichiarazioni.

LE PAROLE DI BONUCCI

“A nome di tutto il Milan, che è mio onore rappresentare in questa sede, ringrazio il presidente per questo invito. A lei e a tutti i presenti, compresi i miei avversari per i quali nutro ancora un grande affetto. Voglio raccontare un episodio che mi ha colpito in questo ultimo weekend. Ho avuto il prestigio di conoscere Ermanno, un ragazzo di vent’anni affetto da sindrome di Down, che ha voluto partecipare con dolcezza e commovente spontaneaità ad osservare Milan-Hellas. Quando ci siamo incontrati a fine partita, quando ci siamo incontrati e avere la possibilità a stare insieme a chiaccherare, non ha mai pronunciato la parola partita. Per sua stessa emozione e gioia è stata solo una festa, vissuta con entusiasmo ed entusiasmo senza pari, che ha contagiato tutti, in primis la mia famiglia. Ermanno mi ha insegnato che si può trasformare una sfida ad alto contenuto agonistico in uno spettacolo rispettoso dei valori che incarnano il nostro sport. Noi e la Juventus abbiamo il dovere di celebrare la grande festa del calcio. Il Milan farà la sua parte e per esperienza diretta lo farà anche la Juventus. Troppo spesso si perdono di vista le reali finalità di questa disciplina, godiamoci la festa e facciamo divertire i milioni tifosi che ci guarderanno”.