1- L’ASPETTO PISCOLOGICO
Spesso si è discusso in questa stagione sul profilo psicologico della squadra. Parlando di spirito, di anima. Dalla fusione fra gruppo storico e nuovi arrivi, dalla tendenza a subire gol nei momenti in cui le partite con le grandi erano in equilibrio, fino alle capacità di integrazione e adattamento di tanti nuovi acquisti. Tutto questo è arrivato ad un dunque: la terapia d’urto. L’ha fatta, nostro malgrado, Brignoli. Con tutti gli avversari che sghignazzano, non c’è occasione più cruciale per trovare una volta per tutte energia, intensità e orgoglio. Mai come oggi è decisivo guardarsi dentro.
2- LE NOVITÀ
Il pareggio del Benevento si è portato via tutto. Ma in casa nostra le sensazioni degli altri 94 minuti della partita restano. In forte calo dopo l’espulsione di Romagnoli, avevamo mostrato alcune cose in precedenza. Suso e Bonaventura più accentrati e più vicini a Kalinic, con le corsie più libere per gli esterni Rodriguez e Borini, in definitiva un sistema bordeggiante fra il 3-4-3 e il 3-4-2-1 con compiti delineati diversamente e in linea di principio più essenziali.
3- LA PRESTAZIONE DI JACK
Schierato in posizione più offensiva e più vicino alla porta, Giacomo Bonaventura ha fatto gol in campionato (cosa che non accadeva dalla partita del suo infortunio, a Udine, nel gennaio di quest’anno), ha servito a Kalinic l’assist del 2-1 e ha prodotto altre 3 conclusioni, di cui una di testa nello specchio e due tiri finiti alti. Ha concluso di meno Suso, ma la riacquisizione di Jack in chiave offensiva è un dato importante.
4- TANTO LAVORO SUBITO
Siamo scesi in campo a Benevento dopo una serie di allenamenti settimanali intensi. Rischi e danni collaterali messi in preventivo. Sostituzioni prudenti nel finale di gara, anche per questi motivi. In assenza della sosta invernale, questo lavoro andava fatto il prima possibile e la scelta è andata in questa direzione. È il tempo di cui ha bisogno Rino Gattuso per mostrare, anche a livello atletico, i frutti del suo lavoro.
5- SEGNALI DAI SINGOLO
Le prestazioni di Leonardo Bonucci e di Franck Kessie sono state in crescendo rispetto alla media stagionale. La posizione di Leo è stata più difensiva e più catalizzatrice, con buoni recuperi difensivi anche nei momenti più caldi della gara. Kessie è stato il vero ispiratore del primo gol e ha lottato di più e meglio contro il centrocampo del Benevento che, a sua volta, ha interpretato la gara con le armi a sua disposizione, ovvero corsa e determinazione.
fonte: acmilan.com