La serenità che caratterizza Quique Setien – tecnico del Betis – è l’elemento principalmente invidiato da parte di mister Gattuso. La partita che stasera il Milan affronterà potrebbe consentirgli di riproporsi in vetta al Gruppo F dell’Europa League: un’opportunità da non farsi sfuggire assolutamente, al fine di facilitare notevolmente l’obiettivo qualificazione. Una vittoria consentirebbe ai rossoneri di riscattarsi dall’imbarazzo dell’andato che – associato alla beffa nel derby – aveva messo in forte dubbio la permanenza di Rino sulla panchina. Ma una settimana contornata da 9 punti in campionato è basta per riallacciare positivamente i rapporti con la dirigenza.

L’AMBIVALENZA TRA MILAN E BETIS

Se da una parte il Milan è riuscito a dimostrarsi capace di ottenere 3 vittorie consecutive rinunciando ai suoi uomini chiave, dall’altra gli spagnoli non hanno mostrato progressi, rimanendo incollati al 14° posto conquistando un solo punto degli ultimi 12 a disposizione: perciò lo stadio sarà pronto al solito sostegno, anche se ultimamente non si è esentato dal rivolgere alcuni fischi alla squadra. Ma oltre al tifo avversario, imperversano altre tipologie di problematiche: in zona gol mancherà il notevole contributo di Higuain, che si aggiunge alla lunga lista degli indisponibili. Queste le parole affermate da Rino: “Gonzalo sta lavorando, in questo momento non sappiamo se ce la farà per la Juve, ma ci lascia ben sperare. Oggi non è il massimo da vedere ma confidiamo di riaverlo. Calabria lo stesso, Caldara, Biglia e Bonaventura invece resteranno out anche domenica“.

MILAN, IL PARADOSSO DEGLI INFORTUNI

Siamo di fronte ad un vero paradosso: gli infortuni potrebbero aver portato alla svolta: non tanto dal punto di vista tecnico-tattico, ma sotto l’aspetto motivazionale. Tesi confermata dallo stesso calabrese: “I problemi hanno rafforzato il gruppo, tutti stanno dando qualcosa di più. Se si è rivista la luce è merito delle responsabilità che i giocatori si sono presi“. Che Milan dovremo aspettarci? In questo senso Rino prova a dettare alcune strategie generali: “Voglio vedere una squadra molto più coraggiosa di quella dell’andata, non si penserà a nulla se non a vincere. Ci giochiamo tanto e il campionato sarà un pensiero successivo. Vogliamo esprimere il nostro calcio, loro possono altrimenti metterci in difficoltà con il palleggio. Le vittorie ti fanno allenare meglio, la palla pesa meno e c’è più entusiasmo. Questo gruppo non ha bisogno di stimoli particolari, è consapevole“.